Salvatore Giuliano

Appuntamento XI:
Buongiorno Cine'.
Ieri sera ci sono state svariate sorprese. Una tra tutte è stata l'arrivo di Albert "Monz" che timbra il cartellino a un Cinerofum adatto solo allo zoccolo duro. E' stata come una trasferta a Cagliari per i tifosi di Pizzo Calabro. Ciancio alle bande. "Salvatore Giuliano".  Anno di uscita 1962, ambientazione del film 1950. Giuliano è stato il capo di un gruppo di separatisti siciliani. Sul film c'è poco da dire, nel senso che la miglior cosa è guardarlo con la massima  attenzione; infatti consiglio, a chi non l'ha visto, di guardarlo immediatamente, anche durante queste ore ne vale davvero la pena. Le analogie con la nostra epoca sono molteplici.
L'intreccio tra mafia e politica di questi giorni ne è la prova. Il film non tratta proprio di mafia, quanto di briganti. Infatti c'è una frase in cui la voce fuori campo dice "Il brigantaggio può considerarsi un'evoluzione della mafia o una derivazione di essa?". Per me una derivazione. Voi? A livello cinematografico il film è eccellente, con una fotografia spettacolare (si possono ammirare degli scatti a lato). Il regista, Francesco Rosi ha, a mio parere, una grande dote. Riesce a rappresentare vicende reali con personaggi e interpretazione che sfiorano la stessa realtà. Realismo in tutto e per tutto. Anche in Le mani sulla città, ho notato questa sua grandissima qualità. Non sò se mi sono spiegato...
Questa recensione comunque è un po’ acrobatica, il nostro direttore riuscirebbe ad esprimere pensieri indimenticabili, ne sono certo.
Salvatore Giuliano. Francesco Rosi 1962. Storia vissuta.
(Ossy)

4 commenti:

  1. Bene, bene, bene. Forse ho esagerato. Ho creato un mostro....
    Il Tigre non molla, incalzano l'esercito dei cineforumini...
    Risponderò all'editoriale riguardando il film. Certo che: "Per me è derivazione. Voi?"
    Quindi? Prima spiegaci, tienici per mano all'ingresso e poi lasciaci inoltrare da soli...
    Che intendi dire? La differenza tra derivazione ed evoluzione (ancor di più in quest'ambito) è così sottile che...
    fatico
    (ma lodevole il tentativo di smuovere le acque)
    (depa)

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  2. Derivazione per dire un ramo che è uscito dalla mafia. Una depravazione di questa oppure una conseguenza inevitabile.

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  3. Ok; per me è il contrario: la mafia è derivazione del brigantaggio (se pensiamo alla mafia come sommo brigantaggio, possiamo anche azzardare che sia l'arrivo del brigantaggio, la sua forma più strutturata).
    Ma direi che questa è anche l'affermazione più diffusa, più semplice. Quindi qui Rosi ha voluto dirci altro...che spero di cogliere alla re-visione del film.
    ciaps

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  4. Oh, ce l'ho fatta. Ieri sera con Elena abbiamo visto il film. Mi è piaciuto? Ni. Impossibile muovere critiche ad una fotografia eccelsa, terra siciliana raccontata con maestria.
    E la ricetta film-documentario anche non è male.
    Ma a mio parere il risultato finale non è privo di difetti; è chiaro che è voluta la non messa in scena del bandito protagonista: in quanto latitante, il film praticamente non lo mostra mai allo spettatore. Ma la scelta, seppur coraggiosa, la si paga; l'interesse del pubblico non può che scemare se non ha modo di entrare nell'anima del vero protagonista; ecco sì, per me manca la descrizione psicologica del bandito siciliano, un modo per dare risposta ad alcuni perchè che inevitabilmente chi guarda il film si pone. Viene "soltanto" voglia di effettuare ricerche per i fattti propri, di leggere libri e reportage di quei fatti. Il che non è poco, ma un film come opera conclusa e non come mera "molla", "stimolo"...non può ritenersi riuscito.
    Chiaramente il regista la cinepresa la sa usare.
    Da guardare per conoscere un pezzo di storia complessa della nostra terra (assieme ad approfondimenti).

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