Extra: Uccellacci e uccellini

"Uccellacci e uccellini" è un film del 1966 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. Dietro ad esso v'è un Pasolini disilluso, rammaricato per la morte della figura di Palmiro Togliatti, avvenuta due anni prima. E' un film denso di surrealismo (non storico ma "delle favole" che "è fondamentale" ci lascia il regista stesso) che, sotto forma di racconto fantasioso, espone alcune idee del regista.
Tra cui l'ineluttabilità della guerra tra classi, quale istinto che porta il più potente a sopraffare ed il più debole ad opporsi a tale violenza; la sua visione di una religione religione che vorrebbe ammantare ogni conflitto ("AMORE! AMORE!") ma che in realtà ne esaspera i lineamenti. Ed altri suoi messaggi giungono allo spettatore in forma più o meno subliminale.
Ma il tutto è avvolto nel chiaro stile pasoliniano: scenario onirico che spedisce lo spettatore in uno spazio-tempo indefinibile; volti marcati che s'imprimono nelle retine di chi osserva. Le genti povere vera ricchezza del mondo.
Totò e Ninetto Davoli sono una coppia azzeccata. Si muovono assieme come conoscenze di vecchia data. Inoltre, il corvo "Ideologia", figlio di Dubbio e Coscienza, che assilla i due protagonisti, fa davvero sorridere (accento romagnolo, voce dello scrittore-poeta Francesco Leonetti).
Film che rappresenta il minimo storico al botteghino per Totò...ovvietà che fa riflettere: finché la marionetta saltella il pubblico gradisce, se "istiga a distinguere" no. Non che Totò tra le righe delle sue opere non sibilasse denunce, ma qui il film si può QUASI definire impegnato. E' breve, dai, guardatevelo.
(depa)

7 commenti:

  1. Anch'io l'ho visto. Ne è prova il poster attaccato in camera mia (Scena con Totò, Davoli e il pupazzo di neve). Da quella visione è passato un pò di tempo, quel tanto che basta a far in modo che non ricordi più niente o quasi. Provvederò a questa mia dimenticanza iperdonabile.

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  2. Film che deve essere visto come Pasolini intermedio, di passaggio, tra il grande espositore iniziale (Accattone, Mamma Roma...) e quello pontificatore delle ultime realizzazioni. Se nei primi film racconta e, quasi, si siede accanto allo spettatore ad osservare angosciato...negli ultimi ci vuole dire la sua in materia sociale e filosofica, ma con una saccenza antipatica ai più.

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  3. Aggiungo: Ennio Moricone alla musica fa venire voglia di cercare la colonna sonora del film (uscita nel 2006); titoli inziali originali e magicamente cantati da Modugno.

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  4. Amaro e delizioso allo stesso tempo.

    amici cari
    come sempre
    finisce così,inizia così,
    si chiude così,continua così...
    questa storia
    di uccellacci ed uccellini!

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  6. Il principe Antonio de Curtis, in arte Toto' e' magistrale in questa pellicola... e se il film e' surreale anche l'accoppiata dei due attori principali ha un qualcosa di surreale...
    Il primo, Toto', un lupo di mare della comicita' italiana iper-realista e radicata nella cultura del paese, quella che lascia sempre un sottofondo di critica o per lo meno offre uno spunto riflessione insomma...mentre il secondo, Ninetto, e' l'attore non attore un po' naif ... personalmente non vado pazzo per Ninetto ... ma in questo caso l'accoppiata e' a dir poco riuscita!

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  7. Un altro cinema che probabilmente non esiste più, che sto conoscendo sempre meglio e apprezzando con davvero poca fatica.
    Un film che tratta argomenti impegnati, ma con la leggerezza (della "favola surrealista")che deve avere per forza chi è effettivamente disilluso e il risultato è superbo.
    Affascinante.
    Grazie Nico per avermene parlato... ;)

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