Extra:...ed una Moretti Rossa

Mercoledì scorso, 10 Febbraio 2010, dopo centochiodi piantati proprio lì, decido di fare una cosa che anni fa non avrei mai immaginato: mi guardo un secondo film italiano. E proseguo il filone morettiano: "Palombella Rossa", 1989.
Mi è piaciuto. Inizia a starmi più simpatico il regista di Brunico...in certi momenti mi ritrovo nella sua insofferenza verso l'altro, verso chi cerca un confronto con me, ma da cui sento di non trarre nulla, solo sterili luoghi comuni. E, checché se ne dica, di comune questo film ha poco; ed altresì bisogna ammettere che i film di Nanni Moretti hanno un carattere peculiare. L'idea del film che gira attorno ad una partita di pallanuoto è, già di per sé, più che originale.
Ma è un film in cui la trama, in senso tradizionale, è accessoria; la vera trama è ciò che si svolge nella testa del regista (o di qualunque comunista italiano di fine XX secolo): la vuotezza delle trasmissioni politiche, l'inutilità di slogan di piazza propinati anche in sede di dibattito, i topoi su cui la classe politica si adagia e marcisce portano ad una sofferenza che spinge alla follia; è davvero come sbattere la testa in un incidente automobilistico.
Comunque, il regista ha il senso dello humour e se la ride nel descrivere lo spiazzamento (!) della gente di sinistra. Lato nostro, per quanto drammatica la situazione politica mondiale, non possiamo non sghignazzare di fronte ad alcune scene che il solito Michele Apicella (Moretti stesso), nella sua IIIa fase di vita, ci regala. Gli schiaffi dati alla giornalista perché ignora che "Le parole sono importanti!", pronunciando "trend negativo" o "matrimonio a rotoli" a casaccio, lascia il segno, sotto gli occhi.
La metafora della partita di pallanuoto tiene e necessiterebbe di molte righe, oltre queste.
Insomma, è il solito film di Moretti che fa sorridere pensando. Non è poco.
(depa)

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