Il monello

Appuntamento XXIII:
Ieri sera al Cinerofum, in sala Uander, grande cena trentina: succulenti (vero Tigre?) canederli, wurstel malati e speck sopraffino...grazie Ele. Poi, per la XIII serata, new entry: Elio da Bitonto (ualiò!), grande acquisto.
Carichissimi, parte la proiezione di "La regola del..."di Renoir, 1939. Il film parte con un effetto fruscìo molto...affascinante e la storia comincia senza farsi capire; ma ecco che, piano pia....


Dicevamo, "Il monello" di Charlie Chaplin, 1921. Questo è il film più datato che abbiamo mai accolto nel nostro 'Rofum.
Il regista americano è direttore, scrittore, produttore e musicante di questo film (diciamolo subito) commovente e straordinario. Da approfondire questo personaggio che ha mangiato cinema per molti anni (lo facciamo davvero?).
Ma quel che nel frattempo ci ha fornito è qualcosa di indimenticabile: si ride, si prova pena, si prova rabbia. Il volto del monello (Jackie Coogan) è dotato di un'espressività disarmante: quella di chi ha a che fare con un'intera vita ogni giorno, e al contempo non avrà mai a che fare con una vita che si possa chiamare tale. Di una dolcezza infinita il rapporto tra il "vagabondo" Charlot e l'inatteso regalo. Stupende alcune scene che hanno fatto sorridere mooolto più delle più "esilaranti" gag dei vari "Scemo più Borat", "Natale a Carugate" et coetera...
Il bambino che tira pizze in faccia al bulletto del quartiere, mentre Charlot "risolve" la questione col fratelloccio palestrato fa morire!
Il frammento del sogno è poesia fatta di fiori e voli, di schianti e disillusioni.
Per tutti: da guardare per capire il cinema; per capire che non è snobismo correre a guardare queste pellicole piuttosto che finire alla Multisala; per capire che se c'è un cinema di oggi che fa sorridere è frutto di un cinema di ieri (l'altro) che ha fatto sognare...
Per capire che se vogliamo vedere un film, magari, è meglio controllare prima che la pellicola sia ok.
Caruggi; Monelli si nasce.
(depa)

5 commenti:

  1. Dici proprio bene. Canederli succulentissimi, ne avrei mangiati una valanga.
    Propongo di fare sempre serate in stile... Film 1 stoppato, Film 2 capolavoro.
    Credo che Chaplin non sia mai stato così tanto apprezzato come ieri sera, ha evitato una disfatta che sarebbe stata difficile da dimenticare.
    Comunque bello, bellissimo.

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  2. Penso che il mio ingresso ...inizialmente visto come il portatore di ....disfatte ...sarà ricordato per molto tempo perchè affiancato ad un grande come Charlie Chaplin .

    Elio

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    1. Dio benedica youtube, e i suoi "film completi", che mi ha permesso di vedere questo capolavoro!
      Stilosa e condivisibile la tua recensione, Depa. Anche a me ha fatto piegare la scena della rissa tra i due bambini, e anche quando lui, nella stessa scena, tenta di far passare "suo" figlio per lo sconfitto, per non doversi dare col fratello gigante. ahahah geniale! Ed è vero: quanta poesia e quanti momenti di rabbia e commozione...bello!bello! me lo riguarderò a breve!
      Curiosità su questo film per i cinerofumiani tratta dal "La mia vita", autobiografia di Charlie Chaplin (Biblioteca Universale Rizzoli):
      "Avevo avuto degli screzi con la First National a proposito de "Il Monello"; ... Minacciarono di adire alle vie legali, ma sapevano benissimo di avere poche possibilità di spuntarla. Decisero però di agire su Mildred -neo ex moglie di Chaplin con cui la causa di divorzio era ancora in corso- per ottenere il sequestro del film.
      Non avendo ancora finito il montaggio, l'istinto mi disse di andare a montarlo in un altro stato. Così partii per Salt Lake City con un paio di assistenti e più di 120.000 metri di pellicola, distribuita in cinquecento bobine. In una delle stanze da letto sparpagliammo tutto il materiale, utilizzando ogni mobile (mensole, cantenari e cassetti) per appoggiarvi le pizze. .. In queste condizioni continuammo a montare il film. Dovevamo scegliere tra circa duemila sequenze, e benchè fossero numerate ogni tanto se ne perdeva una e passavamo delle ore a cercarla sul letto, sotto il letto, nel bagno, finchè non l'avevamo trovata. Tra difficoltà di ogni genere e senza l'attrezzatura necessaria, riuscimmo a completare il montaggio. E ora mi attendeva la terribile prova di proiettarlo, in anteprima, davanti ad un pubblico. Lo avevo visto solo attraverso una piccola moviola, mediante la quale un'immagine non più grande di una cartolina veniva proiettata su un asciugamano. .. Per sottoporlo alla prova degli acidi organizzammo la proiezione in un cinema locale senza avvertire nessuno. Era un teatro assai vasto pieno a tre quarti. .. Un pensiero sgradevole mi frullò nella testa: "A volte un comico può sbagliarsi di grosso nelle sue idee sulla comicità". .. Le prime scene lente e solenni erano quelle dell'abbandono e mi piombarono in un abisso di incertezza. Una madre si separa dal suo piccino lasciandolo a bordo di una berlina, la macchina viene rubata e alla fine i ladri abbandonano il bambino accanto a un bidone della spazzatura. Qui entravo in scena io, il vagabondo. Scoppiò una risata che crebbe di intensità. Capivano lo scherzo! ... si tennero la pancia per tutto il film!"
      Determinazione e umiltà, caratteristiche fondamentali in ogni grande artista.

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  3. Credo proprio che Chaplin l'artista che ci hai raccontato. Grande Bubu.
    "Monelli si nasce"

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  4. "A picture with a smile, and perhaps a tears" also in Kingston, Jamaica.
    One Love

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