Metropolis

Cineincontro XXXIII:
Ciao. "Metropolis" di Fritz Lang (Vienna, 1890), film del 1927. O meglio, del 1987...mi spiego: la versione da noi visionata è quella musicata dall'artista di Ortisei, Giorgio Moroder (non proprio l'ultimo degli sfigati...leggetevi un po' di titoli). Diciamo subito che è "opera altra". Ottimo lavoro, ma non amalgamabile all'opera originale. Non foss'altro per la durata: Moroder ha tagliato circa la metà della pellicola di partenza.
Queste considerazioni comportano che:
- per conoscere il "Metropolis" di Lang dovremo recuperarlo in giro
- qui diremo la nostra solo a proposito di questi 80 minuti circa accompagnati dal musicista sud-tirolese.
Ciò che viene riproposto in chiave rock è "Il film". Per molti l'origine se non di tutto, almeno di molto del cinema che conosciamo oggi. Assai riduttivo relegare questo capolavoro alla sfera fantascientifica. Anche perchè qui di fantascientifico c'è solo l'inventiva (ok, figlia dei Lumière e di Méliès) e la sensibilità di un regista che mise a nudo, solo mutande in bianco e nero, tutte le problematiche che stavano (stanno, staranno!) dietro alla bella facciata lucida ed agghindata di una fabbrica.
Rimando, come detto, considerazioni legate a doppio filo alla creazione originale del regista austriaco, alla recensione che sforneremo quando avremo visto la "long version", la quale avrà già fatto venire l'acquolina a chi era in sala Uander martedì 18 Maggio. A proposito: Io, Tigre, Elena, Zippino, Tommy Fish & Peco.
A me questa versione è piaciuta.
Impossibile non emozionarsi di fronte ad immagini che "pesano", che "lasciano", che sanno di cinema come solo del buon fumo può sapere di terra, collina, sole, sudore di schiena piegata, di lavorazione.
Impossibile non commuoversi di fronte a quelle immagini accompagnate da musiche rock ed elettro, anni 70-80; i sensi si dividono, dicono "Tu di là, io di qua", per ritrovarsi alla dine del tragitto parallelo, domandarsi "Trovato nulla?" e rispondersi "Tutto".
Se si vuole fare i puristi in maniera ottusa...va bene, basta mettersi d'accordo. Se un esperimento non toglie nulla ma, anzi, aggiunge, condisce, senza peraltro intaccare l'opera prima...per me s'ha da fare.
Se, inoltre, questo vezzo porta, anche casualmente, qualche giovane leva ad avvicinarsi (inavvertitamente!) al maestro primordiale del cinema (che verrebbe chiamato, per forza di cose, amico "Fritz" :( ), beh, ben fatto Giorgio.
Geniale Lang.
(depa)

1 commento:

  1. OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOhhhh.
    Attesa ripagata.
    Vedrò di procurarmi la versione integrale, dopodichè non avrete scampo.

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