Au hasard Balthazar

Visione XXXXV:
Ueila Cinero', mi accingo a raccontarvi le emozioni provate ieri sera in sala Uander. Solo i soliti tre amigos presenti: Io, Elena ed Il Tigre. Peccato. Perché il film di cui stiamo per parlare è una struggente poesia, un cinema che ti s'insinua nelle viscere e fa dubitare di sé. "Au hasard Balthazar", del francese Robert Bresson, 1966.

Extra: in vena di...anzi, fuori.

Ciao a tutti/belli/brutti. Domenica pomeriggio Zippino è già sottocasa. Ibiza grigia e nonocchio bene non-in-vista. Questa volta ha lui un film da proporre, dopo "Berlin Calling" che, si scoprì in seguito, fu farina solo del suo sacco, in quanto Mignox non ne ha mai sentito parlare...Misteri. Sempre fedele alla linea (ma non preoccupatevi), ci sottopone un film che già dal titolo è a cottura ridotta, al sangue: "Fuori vena", del 2005. Diretto da Tecla Taidelli, milanese, classe 1977.

Extra: passioni ed errori "oltre".

Ciao a tutti. Giovedì scorso, io e Mr Brown, abbiamo dedicato 88 minuti alla visione del film "Ultrà" di Ricky Tognazzi, datato 1990. Film culto della nostra generazione, l'abbiamo visto tutti; più volte. Ma rivederlo oggi, dopo tutto quel che è stato, e proprio in questo delicato momento per la cultura di gradinata, è una sensazione nuova. Strana. Il film consegna allo spettatore uno spaccato del pianeta curvaiolo, del mondo tifo, quello più accorato, quello più passionale ed estremista.

Extra: Viale del tramonto...che extra!

"Viale del tramonto", 1950, di Billy Wilder.
Prefazione
È un film “importante”, che io, e non solo, inserirei nella classifica dei migliori venti. L’ho notato durante la visione. Per dirla meglio, ho provato quella bellissima sensazione che mi capita di sentire quando vedo i film capolavoro, quell’emozione percepita durante la visione di Accattone oppure di Signore e signori, Il fascino discreto della borghesia, Suscià e anche Easy rider. A tale proposito mi viene in mente una frase detta da Terry,  personaggio di un libro che sto leggendo, grandissimo appassionato di cinema e divoratore di pellicole. “È possibile, naturalmente, concepire il film perfetto. Ciò non implica che debba trattarsi di un film piacevole o ottimistico. Potrebbe anche essere il film più deprimente che mai sia stato girato. L’importante è che possegga un’impostazione coerente, priva di sbavature. Io sono certo che questo film esiste. In questa fase non faccio che impadronirmi degli strumenti per trovarlo…. 

Sono innocente

Recensione XXXXIV:
Cinerofum tartufato ieri sera in sala Uander. Pochi intimi (Io, Tigre & Doris) per una tagliatellata d'autore, grazie Doris, e per una proiezione di altissimo livello: "Sono innocente" di Fritz Lang, 1937. Attore protagonista, Henry Fonda (il Tom Joad visto di recente, tra gli altri). Questo film appartiene al "periodo hollywoodiano" della filmografia del regista austriaco. La domanda quindi: si percepisce questa "appartenenza"?

Extra: l'uomo che è.

Ciao 'rofumanitosi, vorrei segnalarvi un film che, io ed Elena, abbiamo visto lo scorso venerdì: "L'uomo che verrà" del bolognese Giorgio Diritti, del 2009; ideato, scritto e diretto da lui. Il secondo film del regista, dopo "Il vento fa il suo giro" del 2005 (che non ho visto). Anche in questo film compare Alba Rohrwacher, che si conferma sulla cresta dell'onda, è ovunque...

Una commedia sexy di una notte di mezza estate

Appuntamento: XXXXIII
E alla fine ce l'abbiamo fatta: anche la nuovissima sala Tuba è stata inaugurata. Al 12 di via Briosi entra in scena uno dei grandi del cinema, Allan Stewart Königsberg: Woody Allen.
Ci entra non dalla porta principale, in pompa magna, ma vabbè, intanto ci siamo presentati. Bella questa sala! Mobili nuovi e moderni, birretta e patatine, e gelato rinfrescante; sullo sfondo tetti milanesi ad altezza sesto piano. Non male. A goderne: Albert Aporty e Michela, io, Elena e Tommy (senza Peco!?).
"Una commedia sexy in una notte di mezza estate", classe 1982.