Extra: Buñuel in pellegrinaggio...

"La Via Lattea", del 1962. Il regista spagnolo Luis Buñuel ci conduce in una passeggiata assurda, che strano!, almeno quanto la religione (che, innegabilmente, a volte si perde, si veste elegante, e dà solo a chi ha già); e, tra ostriche e prosciutti, fa le presentazioni:...

...Gesù, che verso la sesta ora avverte un leggero languorino, racconta barzellette e si preoccupa che la compagnia rimanga senza il vino (ma può bastare dell'acqua, tanto poi ci penserà lui...); chiacchiere da bar sul perché fu proprio Lui, che possono essere risolte con un "eh ma perché Cristo era il solo ad essere Dio". Un gesuita ed un giansenista duellano a sangue sulla grazia per poi finire a tarallucci. Religione che non trova applicazione: parlare di Dio non vuol dire, obbligatoriamente aiutare i bisognosi. Religione che indottrina: bambini recitano anatemi ricordandosi ciò che è giusto e cosa no. Combattendo le giovani tentazioni che imperversano per le strade barricate: immaginario anarchico diffuso, la fucilazione del papa. "Ma che succede, c'è un poligono qui intorno!?". Ma la chiesa terrà duro, ha i mezzi per resistere "Oh, stai tranquillo, se ne vedranno parecchie, ma un papa fucilato certo non lo si vedrà mai!". Michele Piccoli ribadisce che la Natura sta bene per sé, e tra tutte le religioni, quella che più merita il disprezzo (tohLe Mepris con Piccoli...) è proprio quella cristiana. Non è che forse milioni di morti non siano esattamente il volere di Dio? Ma no, quelli vengono uccisi dal braccio; in quanto attentatori all'ordine costituito: insomma, roba già sentita.
Alla fine, ma non solo, finirà tutto a puttane.
Insomma, Buñuel, alla sua maniera, pone quesiti e mette sul banco alcune possibili risposte. Un film-allegoria di nicchia (non ditemi che "TuNonSeiIlMioPopolo" e "NonPiùMisericordia" l'ha capita qualcuno). Però la mente, alla fine della visione, è in subbuglio; e di questi tempi è oro.
(depa)

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