La marcia su Roma

Recensione LXIX:
Questa sera, cinerofum in trasferta: le due strane coppie, Elena & io, Doris & Taigher, si fanno corso Buenos Aires ed entrano all'Oberdan per godersi un bel film in bianco e nero, classe 1962. Altro Dino Risi, altro Vittorio Gassman. E già che ci siamo ci aggiungiamo pure un ottimoUgo Tognazzi d'annata. "La marcia su Roma" è un film che soddisfa la voglia di divertire i sensi ed arricchire il sapere. Ammonire la memoria.
Si ride per tutti i 90 minuti, perché sullo schermo ci sono quei due. Gassman ormai sta assumendo le sembianze del mostro ai nostri occhi di appassionati col ciuccio. Ugo Tognazzi non sfigura e dimostra che può star lì. Farinotti, in sala, ci spiega come Risi fosse un grande narratore, che spingesse alla riflessione a suon di sorrisi, (<<...un po' come B. Wilder...>>),  a ricostruzioni storiche non distorte (<<...non come "Olympia" o "La corrazzata Potemkin," per esempio...>>), noi ringraziamo per l'analisi acuta e sorvoliamo sulla "sua" sinossi ("[...] due ex commilitoni [...]. Proclamati eroi dalla popolazione vengono esiliati dal prudente governo fascista." !?!?). Certamente, si avverte nel film un tono più "grezzo" di altri film italiani, suoi contemporanei, visti nelle nostre serate (alcuni "vattelo a piglia'..." non prorpio pugni ma un ditino fastidioso lo sono, secondo me); ma nell'insieme il film risulta, anzi, un piccolo gioiellino, da indossare per tenere sempre a bada su quali basi è nato il nostro tanto amato bel paese.
La scena del magistrato mantovano che, con un solo bicchiere di olio di ricino, affossa ed umilia ideologicamente e per sempre quei quattro scappati di casa (non solo i due protagonisti) vestiti di nero, è un capolavoro di per sé. Altra che non si dimentica è vedere, sotto i portici della bella città lombarda circondata dalle acque dolci, Tognazzi e Gassman che imparano l'un l'altro cosa voglia dire recitare.
E' un film comico, che per essere goduto appieno, forse, dovrebbe essere visto in tempi non sospetti. Non questi. Altrimenti diventa... Anzi: è un horror: uno dei più terribili della storia d'Italia.
(depa)

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