Extra: Uccidere senza esistere

Ieri sera, in sala...ok, lo sapete, io e...anche questo lo sapete, abbiamo visto un bel noir dei Fratelli di Minneapolis, Joel ed Ethan Coen. L'anno è il 2001 e questa loro nona opera s'intitola "L'uomo che non c'era". Se il film di Hitchcock, visto qualche giorno fa, fu un metronomo, quello di ieri sera è stato una squadra. Il bianco e nero che diventa mostra fotografica dove volti si mescolano a rette perpendicolari regala due ore d'incanto.
Delicatezza e precisione, come quei lavori di una volta, come quei ricami incorniciati e appesi sparsi per vecchie dalle pareti apparecchiate. Il personaggio principale è costruito badando a ogni minuscolo punto, attorno a lui la m.d.p. costruisce un mondo dettagliato e avvolgente. L'intreccio regge e mostra "bianco su nero" quanti scherzi possa giocare il destino, sempre pronto a virate repentine e imprevedibili. I Fratelli Coen, morbidamente, come il fumo della sigaretta sempre accesa, stanno lì a riprendere ciò che accade, senza interpretare; anche la musica fa ciò che dovrebbe fare in un film così, né più né meno; accompagna lentamente lo sguardo del protagonista mentre mette a fuoco ciò che si dipana oltre la perenne cortina di fumo, carezza trasparente; le parole, note azzeccate, rendono grave il momento senza appesantirlo...
Un film senza macchie, da vedere per abituare il nostro sguardo a una tecnica pulita e la nostra mente a una narrativa d'autore.
(depa)

1 commento:

  1. Questo film mi è piaciuto un casino!
    Assurdo tutto quello che capita a un uomo così passivo, "che non c'era" appunto, e incredibile come i fratelli Coen facciano sembrare questa storia, al contrario, tremendamente plausibile e lineare. Forse c'è anche un messaggio, in tutto questo: nella vita non serve a niente non agire, rimanere nascosti, vivere sottotono per paura di quello che altrimenti potrebbe succedere, perchè tanto le cose accadono comunque e allora, a sto giro, meglio essere artefici del proprio destino.
    Questo è il messaggio che ho percepito io, ma comunque sia, gran film! A me è piaciuto anche di più del tanto idolatrato "Il grande Lebowsky"!

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