Extra: Buñuel-Dalí coppia d'or

Ieri sera, all'"Oberdan", io ed Elena, siamo stati travolti dal surrealismo di quel genio folle che fu Luis Buñuel, coadiuvato nella sceneggiatura (e chissà in quant'altro) dal suo degno compare, Salvador Dalí. Con questi nomi altro che mezzi salvati. "L'age d'or" è un film del 1930, del quale è impossibile, nonché inutile, provare ad estrarre una trama, un filo logico (almeno secondo il senso che comunemente viene dato a questa locuzione). Hai voglia a scrivere "La forza sovversiva del desiderio amoroso raccontata attraverso diverse epoche storiche"!
Sarà...ma Buñuel, un anno dopo il suo "cane andaluso", è ancora Buñuel, lo resterà per sempre, affascinato sino all'ultimo da quell"oscuro oggetto del desiderio", visceralmente convinto del "Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale".
E allora perché provare a ingabbiare immagini e suoni, parole scritte e pronunciate, riconducendoli a binari ben saldi, retti e perfettamente paralleli all'infinito?
Film ostico, a tratti inconfutabilmente incomprensibile (vorrei che la gente avesse la possibilità di parlarne con l'autore...finirebbe a pattoni), ma che contiene in nuce, più acerbi (o più puri?) che mai, gli stilemi del regista spagnolo. Quindi "L'age d'or" è una pellicola da vedere se si vuole approfondire l'excursus artistico del regista surrealista, mettendosi il vestito giusto: non un frac, a meno che non esista; non uno smoking, a meno che non siano le 11 del mattino di un orologio liquefatto con lancette indecise; non una camicia hawayana, a meno che non vi piacciano i cani scalciati, le giovenche sui letti, i papi gettati dalla finestra (Cattelan...); non uno a meno che uguale tre.
Davvero, se non siete in serata artistico-ricercata, ma in realtà siete in relax, scegliete altro; se, invece, non volete correre il rischio di essere obbligati a citarlo senza conoscerlo, ad abbozzare sorrisi, quelli sì surreali!, appoggiato al bancone di un bar fumoso, alle prese con una squittinzia che di sicuro vi elencherà tutte le bizzarrie di questo film, esclamando "E poi, quando dalla finestra getta la giraffa? Geniale! Per non parlare di quando tira il calcio al cieco! Buñuel è un grande, il mio preferito!"...allora vi tocca (chi? Cosa? Ce l'hai con me?).
(depa)

1 commento:

  1. ...io direi che persino quei cretini che se la ridevano (manco stessimo vedendo "le comiche" di Villaggio e Pozzetto)potrebbero citarlo senza realmente conoscerlo. Avete mai visto qualcuno in un museo sghignazzare di fronte ad un'opera d'arte?

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