Anonymous, appunto

Qualche settimana fa, in sala Uander, mi sono deciso a vedere un film di cui si è parlato molto negli ultimi anni; non in circoli di cinefili incalliti, certo, e questo adesso mi risulta comprensibile. In effetti, il film è rimasto sulle labbra della gente più che altro per il suo messaggio, piuttosto esplicito e, per certi versi, condivisibile. Però, non solo il film non mi ha coinvolto emotivamente (il che, vi assicuro, è come dire che ad una finalissima a Wembley, a caso, io abbia deciso di uscire nel secondo tempo per andare vedere un balletto: sconcertante se non addirittura irreale), ma mi ha lasciato immobile da un punto di vista cinematografico. "V per Vendetta" è un film del 2005, diretto dall'australiano esordiente James McTeigue.
"Mega blueray con hyper digital Full HD alla super saian in tanti da dietro", la sala Uander è davvero ben agghindata e carica di aspettative. Dai, dai, "Fuck the power!", "Non ci avrete mai come volete voi!", "Siete per sempre coinvolti!" e via così nelle orecchie. Niente. Passano i minuti e ci si rassegna a "sorbettarsi" l'ennesimo filmaccio di fantasia, con la beffa, che brucia ancora, di scoprire che migliaia di persone sparse per il globo, pronte a rischiare la galera (o quantomeno conseguenze pecuniarie) con azioni non violente (ecco già la prima incoerenza) ma dagli effetti più che nocivi contro società più o meno potenti, disoneste e lobbistiche, stati compresi (precisazione per certi versi superflua) hanno deciso di ricondurre le proprie gesta ad un film che, più che le ingiustizie legalizzate delle dittature moderne, pare puntare l'indice sul vuoto d'ispirazione del cinema di oggi; avrete sentito parlare del movimento hacker che ha adottato la maschera dell'elegante vendicatore protagonista di questa pellicola, credo che sia un'offesa per tale e-corteo essere accostato a questa maschera che, confusamente e banalmente, mischia gli ingredienti giustizia, eguaglianza, rivoluzione e, già che ci siamo, amore (sequenze finali da dimenticare). La cinematografia offre ben altro per istigare ad una reazione consapevole, senza ricorrere a supereroi d'arti marziali (tipo: operai in carne ed ossa?).
Contorto volutamente (il che è ancora peggio), ma semplicistico involontariamente (i concetti fanno il giro completo e si ritrovano dall'altra parte della barricata, i nemici dei fantocci si riscoprono tali), lascia l'amaro in bocca perché far quadrare il tutto non sembrava così difficile.
A parte una scivoltala sulle tegole di un tetto londinese, il dvd in alta definizione non regala altre emozioni.
Detto ciò, se a qualcuno passerà per la testa che, oltre il nervoso Hulk, il rabbioso Uomo Ragno, l'allergico Superman e, ora, il diplomatico "V dell'Opera", c'è davvero bisogno che tutti s'incazzino a mo' personaggio dei fumetti, allora sì, questo filmetto per ragazzi, ricco di curiosità, citazioni e gadget da ricerca in rete, avrà timbrato il cartellino...urka, che beffa!
(depa)

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