Psycho, odioso, allucinante Altman

Sì, Robert Altman ha girato anche un film così. Nel 1977 il grande regista americano realizzò "Tre donne", una pellicola intringante, insopportabile, folle. Un gioco di due ore che disorienta lo spettatore, mai in grado di definire ciò che gli sta scorrendo davanti...

Un mondo migliore è possibile

La sala Ninna ieri sera si è tinta d'azzurro, l'hip-hop e il reggae, che spesso suonano a bomba fino a tarda notte, hanno lasciato spazio alla musica delle onde che si infrangono sulla spiaggia, e il mio stato di relax ha raggiunto l'apice quando ho avuto l'impressione che la stanza fosse invasa da un profumo di sale e sabbia bagnata che mi stimolava piacevolmente l'olfatto. "Mediterraneo" è un film cult della sala Ninna, uscito nelle sale cinematografiche nel 1991, vincitore del premio Oscar come miglior film straniero, ha alla regia Gabriele Salvatores che diresse una numerosa squadra di giovani attori italiani, capitanata da un grande Diego Abatantuono.

Schiaccia mosche con puntini rossi '75

Qualche settimana fa il Cinerofum ha potuto apporre un altro mattoncino sul quel Partenone della Settima che, fotogramma dopo forogramma, pellicola dopo pellicola, sta acquisendo in struttura e maestosità. Ed eccolo, "Nashville", classe 1975, vero e proprio apice stilistico dell'arte cinematografica, una di quelle pietre nel cuore del frontone, tanto per capirci.

"Commediuccia" rosa di Altman

Le virgolette del titolo, doveroso chiarire immantinente, sono ironiche, se non sarcastiche, pronte a sottolineare il fatto che, se Robert Altman si cimenta nel genere leggero, estivo della commedia rosa, il risultato sarà comunque (inevitabilmente mi vien da scrivere) eccelso. "Una coppia perfetta", del 1979, colpisce per la sua grazia e la sua ironia, opera che innalza un genere minore al livello dei suoi fratelli più aristocratici.

"Thieves Like Us" secondo Altman

Ieri il 'Rofum si è messo in pellegrinaggio verso lo Spazio Oberdan, proselite ormai del dio della Settima di Kansas City, Robert Altman. Il miracolo vero e proprio non si manifesta ma il fedele esce dalla sala ancora più devoto: "Gang", dopo quasi trent'anni, ripropone il soggetto di Edward Anderson, già messo in pellicola col "They live by night" dell'esordiente N. Ray e che esaltò la sala Uander a marzo...

"Northern" di Altman

Nel 1971, il regista americano Robert Altman dedicò il proprio tocco ad un dipinto del tutto nuovo, un anti-western contenente tutte le caratteristiche della sua arte. "McCabe & Mrs. Miller" (tradotto in italiano con un insensato "I compari", almeno "I soci"!) è un film senza mezzogiorno infuocato e senza sguardo da duro, ma che intrattiene ed affascina, come ogni "Altman".

Marlowe '70, giallo alla Altman

E' ufficiale, il Cinerofum è un infedele, s'è preso un'altra cotta, ma Il Cinema non si offende, anzi, ti toglie dalle braccia un regista e te ne porge un altro: questa volta è il turno del regista americano Robert Altman, il quale, nel 1973, girò un film divertente, appassionante, intrigante e, ricordo che abbiamo a che fare col regista di Kansas City, vero e proprio pittore della Settima, eccezionalmente bello a vedersi: "Il lungo addio".

Documentar-film banal şi simplistă

Allo Spazio Oberdan di Milano, negli ultimi giorni, è stato abilmente pubblicizzato un pseudo-documentario che, sotto le mentite spoglie di un road-movie dal retrogusto kusturiçiano, nei fatti rappresenta un tentativo di bassa lega di mostrarsi autori cinematogarfici: di "My beautiful Dacia" può essere visto tranquillamente anche solo il trailer, di cui rappresenta la sequenza più riuscita, ditemi voi se l'unica...

Una storia d'amore...per il palcoscenico

I film di Charlie Chaplin per un amante del cinema sono come le "ninna" per un amante delle "uander": una tira l'altra! E così ecco spuntare in sala "Ninna" un'altra opera dell'"immortale".
"Luci della ribalta" è un'opera del 1952 totalmente firmata Chaplin che ne fu infatti autore, sceneggiatore, regista e interprete. E' il racconto della particolare e romantica storia d'amore tra il vecchio Calvero (Chaplin), un tempo famoso e acclamato clown ormai alcolista cronico, e la giovane e bellissima ballerina Terry (Claire Bloom), amore che nacque dopo che il vecchio attore la salvò da un tentativo di suicidio.

Due ore di risate alla ricerca di Charlot

Settimana scorsa ha esordito nella neo nata sala "Ninna" il mitico e immortale Charlie Chaplin con "Monsieur Verdoux". La trama di questa commedia fu ispirata liberamente alla storia vera di Henri Landru, criminale che visse a cavallo dell '800 e del '900 seducendo donne ricche e facoltose alle quali, grazie alla sua eloquenza, riusciva a far firmare una procura che gli permetteva di far man bassa dei loro conti bancari, poi le uccideva, si liberava del corpo, e lasciava il luogo del delitto alla riverca di una nuova vittima. Chaplin (interprete e regista), con Orson Welles (soggetto), rivisitò questa storia in chiave comica e nacque così questo film del 1947.

Abramo Lincoln adorava l'aglio



L'altroieri, Sala Uander sbarazzina, pure troppo. Indossati gli occhialini 3D e mostrati i pollici in su ("Siamo pronti!") è iniziato "La leggenda del cacciatore di vampiri" (2012), del regista russo Timur Bekmambetov, classe 1961, non certo sopraffina...

Elio Petri e il tempo

Ieri pomeriggio, allo spazio Oberdan, è stato proiettato il secondo lungometraggio del regista romano Elio Petri. Un grazie sincero a chi s'è occupato del restauro della pellicola, perché al cinefilo si bagnano gli occhi e trema la gola nel vedere il cinema italiano esprimersi con tale profondità: "I giorni contati", del 1962, è uno sguardo agghiacciante e ironico sul tempo inesorabile, portato in giro dall'agrodolce passo di un prezioso Salvo Randone.

La vita baraccone dolceamaro

La settimana scorsa, la sala Uander è ritornata ad accogliere un autore cui s'è molto affezionata; Sir Charles Chaplin, dal canto suo, ha deciso di presentarsi nel suo abito migliore, no, non quello nuovo, ovviamente: quello logorato e strappato da fatica e malinconia, ma rattoppato a meraviglia con dolcezza e ironia. "Il circo", del 1928, non può mancare nella filmografia dell'appassionato dell'eterno Charlot.

Quando la musica diventa cinema...e le immagini diventano melodia

"C'è qualche paranoico in sala?". Così Roger Waters, bassista, autore e leader del gruppo rock "Pink Floyd",  esordì ad un concerto della band durante la tournée di "The Wall", concept-album del 1979, dal quale prende il nome l'omonimo film del 1982.
Bob Geldof sotto la regia di Alan Parker interpreta questo capolavoro del cinema musicale.
E' la storia della vita di Pink bambino, ragazzo e uomo che conoscerà e affronterà la morte del padre, il rapporto con una madre iper protettiva, una moglie infedele, le donne, il successo, la fama, ed infine la pazzia.
Ma chi è veramente folle? Lui o il resto della società?

Società e Psiche

Dopo i "bagordeggiamenti" a livello di Doria non del tutto ancora superati di sabato notte, l'ideale per la serata di lunedì è guardare un film in sala "Ninna" con una "ninna" tra le mani,che alla fine ovviamente sarà la "ninna" prima della vera "ninna".Il film è uno di quelli che promette bene ed effettivamente mi ha lasciato soddisfatto.
Alberto Sordi affiancato da Shelley Winters e con Vincenzo Crocitti interpreta "Un borghese piccolo piccolo" di Mario Monicelli del 1977.La pellicola è un mix di sociologia e psicologia del tempo,analizzate con pungente ironia dal regista di Viareggio.

L'altra metà...dell'altra metà del cielo

Ieri sera, all'Apollo, il quarto lungometraggio di Malgoska Szumowska, 39enne di Cracovia, diplomata alla Lodz Film School dove si formarono, tra gli altri, Kiewslowski e Polanski: “Elles” riesce nel difficile e ambizioso intento di raccontare, in maniera nitida, il mondo nascosto di giovani ragazze che ricorrono alla prostituzione per finanziarsi gli studi.

Quando il puzzo ti sale alla gola e ti viene il voltastomaco

Ieri sera, sala Uander, io, Elena e Il Cinema. Cinema Columbia Pictures, cinema 1976, cinema Martin Scorsese, cinema Robert De Niro: "Taxi driver", una di quelle opere a cui puoi riaccostarti infinte volte, cogliendone, ogni volta di più, la potenza espressiva, la valenza artistica. Meraviglioso.

Tutto sta nell'unicorno

Qualche settimana fa, in sala Uander, io ed Elena abbiamo solleticato le nostre retine con un altro film uscito in altissima definizione. Il "raggio-blu" calza proprio a pennello per questa pellicola del regista britannico Ridley Scott, datata 1982: "Blade runner" offre effetti speciali sorprendenti, musiche coinvogenti (Vangelis) e, soprattutto, un'atmosfera d'impalpabile decadenza che si spande per tutta la sala Uander, condannandola a polvere e caos, fasci di luce e tanta angoscia.