Due ore di risate alla ricerca di Charlot

Settimana scorsa ha esordito nella neo nata sala "Ninna" il mitico e immortale Charlie Chaplin con "Monsieur Verdoux". La trama di questa commedia fu ispirata liberamente alla storia vera di Henri Landru, criminale che visse a cavallo dell '800 e del '900 seducendo donne ricche e facoltose alle quali, grazie alla sua eloquenza, riusciva a far firmare una procura che gli permetteva di far man bassa dei loro conti bancari, poi le uccideva, si liberava del corpo, e lasciava il luogo del delitto alla riverca di una nuova vittima. Chaplin (interprete e regista), con Orson Welles (soggetto), rivisitò questa storia in chiave comica e nacque così questo film del 1947.


A quell' epoca il film muto era ormai un ricordo e Chaplin si era rassegnato già da tempo al fatto che per continuare a fare cinema avrebbe dovuto lasciar perdere la "pantomima" e reinventarsi commediografo "moderno". Ovviamente grazie al suo genio indiscusso e indiscutibile ci riuscì e "Monsieur Verdoux" è un esempio di ciò.
La commedia è molto divertente e ha un gran ritmo garantito dalla trama stessa che prevede la continua fuga del protagonista da una vittima all'altra e da una moglie all' altra. Tra una situazione e l'altra compare sempre l'inquadratura delle ruote del treno che corrono sui binari, cosa che crea quel momento di stacco tra le scene senza spezzare il ritmo della commedia.
Il fatto che il protagonista abbia più di un' identità e più di una famiglia fa sì che la "commedia degli equivoci" sia sempre pronta a spuntare da dietro l'angolo e uno spettatore abbastanza esperto di commedie sa che quando questo succederà trattenere le risate sarà impossibile. Ovviamente ciò accadrà e tirando le somme questa pellicola è un'opera imperdibile per chi è amante del genere e per chi ama rilassarsi davanti ad uno schermo facendosi quattro risate e non pensando a niente per due orette. Per usare un termine di paragone forse un po' forzato, ma postumo di soli pochi anni e noto ai più, questa commedia ha la stessa valenza delle commedie di Billy Wilder... e per carità, non è poco...
Tuttavia le vere risate, quelle per intenderci che rischiano di svegliare il vicino di casa col sonno troppo leggero, si scatenano solo quando Chaplin vola giù da una finestra, cade in mare da una barca dopo il goffo tentativo di uccidere una delle sue mogli, si esprime con la sua mimica facciale avvicinabile solo da pochi nella storia del cinema (e del teatro), insomma, nonostante gli anni che non sono più verdissimi e il cinema muto che è solo un ricordo, quando torna ad essere per qualche istante quel personaggio che sconvolse e conquistò il cinema agli inizi del '900, e lo spettatore, subito dopo essersi scompisciato dal ridere, pensa: eccolo finalmente! è "Charlot"!!!
(Ste Bubu)

1 commento:

  1. Concordo in pieno. Ottima pellicola, con un mix originale di comicità e drammaticità (i momenti di fredda e lucida analisi del protagonista, le sue recriminazioni). Davvero da vedere, perché diverte, fa pensare quel goccio e offre un Chaplin particolarissimo (bbrrr Barbablù!).

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