Tutto sta nell'unicorno

Qualche settimana fa, in sala Uander, io ed Elena abbiamo solleticato le nostre retine con un altro film uscito in altissima definizione. Il "raggio-blu" calza proprio a pennello per questa pellicola del regista britannico Ridley Scott, datata 1982: "Blade runner" offre effetti speciali sorprendenti, musiche coinvogenti (Vangelis) e, soprattutto, un'atmosfera d'impalpabile decadenza che si spande per tutta la sala Uander, condannandola a polvere e caos, fasci di luce e tanta angoscia.
Ammetto di essermi stupito alla fine del film: ho sempre faticato a veder terminare la pellicola (la ricordavo anche molto più lunga) ma, evidentemente, il motivo risiedeva nella mia stanchezza (o altro); perché "Blade runner" scorre, invece, scorre eccome, in meno di due ore avremo la classica ricerca degli evasi e la loro uccisione. Finish. Fa anche un po' sorridere come Harrison "Deckard" Ford riesca a tampinare i ricercati (poveri "Nexus 6") con il solo fiuto ma, dopotutto, ce l'ha nel sangue...
Piuttosto scontato durante tutto la durata, offre però alcuni elementi cinematografici espressi ad altissimo livello. Il regista che, due anni prima, sfornò "Alien", conosce bene i ritmi giusti per coinvolgere lo spettatore e ciò emerge soprattutto nella scena finale, con quel rincorrersi, in una casa cosparsa di oggetti "animati", che impedisce letteralmente di servirci dell'ossigeno sparso, sempre in più piccole dosi, qui e là. Se, oltre all'attenzione per gli effetti speciali e la suspense (ottimi, come detto), ci aggiungiamo un goccio di filosofia, di domande importanti (che, forse, solo la morte, in questo caso di un fratello, può evocare), si comprende perché questo film abbia ipnotizzato più di un appassionato.
E, in effetti, in alcuni momenti (Rachel a casa di Deckard) ci si sente un po' in bilico: cosa succede quando non si è più sicuri di cosa si ha di fronte? E cosa succede quando non si è più sicuri ci cosa si è? In ogni caso perché dovremmo accorgercene?...Abissi.
Rimango dell'idea che sia sopravvalutato dai più (è anche un fatto che io non sia un appassionato del genere), però è la Storia del Cinema e m'inchino volentieri (proseguirà il viaggio nel mondo di Ridley Scott) e, dopotutto, tra quelli "tanto osannati" è anche nel sottoinsieme di quelli che si difendono meglio.
(depa)

ps: la versione che abbiamo visto è quella "The Final Cut" (2007) ed il finale "aggiustato" è stato molto apprezzato.

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