Balle senza malizia

Ieri è stato il turno anche di un altro film appena uscito dall'ultimo Festival di Venezia; "Starlet" è un film diretto dal giovane regista americano Sean Baker. Niente di nuovo all'orizzonte ma si tratta comunque di un film che consiglio perché, se il canovaccio principale è un tòpos cinematografico, l'impegno degli autori a rompere qualche schema c'è.
Inoltre la regìa consegna una buona fotografia, con immagini innamorate di sfumature nuove della realtà, non colline (eppure quelle della San Fernando Valley in California ne avrebbero da dire), bensì tralicci dell'alta tensione a perdita d'occhio. Ma in realtà, durante tutto il film, il regista pare non volersi concedere panoramiche per stare, piuttosto, addosso ai protagonisti, lesto a catturare gli impercettibili movimenti degli occhi della dolce (e brava) anziana, Sadie (Besedka Johnson). E' lei il personaggio più profondo (assieme al tenero Starlet, cagnolino che è già un gran attore), mentre la protagonista, Jane (la modella niente male Dree Hemingway), fatica un po' ad acquisire, agli occhi dello spettatore, quella profondità in più che, nella testa degli autori, dovrebbe avere rispetto alle sue "colleghe".
Comunque, per me, è un film girato bene in cui emerge qualche bruttura delle nostre super società moderne.
Il fatto che il finale non ci mostri la coppia che fa simpatiche foto sulla Tour Eiffel, inoltre, è già un successo nel cinema di oggi.
Senza chiarimento, a volte è meglio così; se, sotto sotto, un silenzio nasconde una comprensione maggiore di quella svelata da una poesia d'amore o da un assegno...che muore.
(depa)

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