Dov'è finito Kim Ki-Duk?!

La settimana scorsa, nonostante il primo preoccupante freddo, il Cinerofum col bavero alzato si è incammninato verso lo Spazio Oberdan, dove c'è in programma una chiacchierata col regista sudcoreano che ha vinto l'ultimo Leone d'Oro. Con l'egocentrico "Arirang" (2011), Kim Ki-Duk ha voluto mettersi in scena, raccontando a ruota libera un suo smarrimento e ciò che gli sta attorno. Ma, a conti fatti, quanto libera?

Grandi spy movie crescono

Allo Spazio Oberdan, nelle settimane trascorse, c'è stata una rassegna dedicata al regista austriaco Fritz Lang; tra una prima parte di qualche celebre opera in programma il venerdì pomeriggio e relativa seconda parte la domenica mattina, sono stato "costretto" a sventolare bandiera bianca più volte dinanzi a veri e propri pilastri portanti del Cinema. Ciò nonostante sono riuscito, qua e là, a scovare qualcosa. Per esempio, qualche settimana fa mi sono imbattuto in "Spione" (tradotto in italiano con "L'inafferrabile"), tra gli antesignani del genere spionaggio, nonché dell'"Agente 007" più famoso, nonché del "Joker" che tutti conosciamo. Questo film del 1928 mostra qualche immaturità nell'intreccio, ma nemmeno una ruga per inventiva ed originalità nella realizzazione.

Il film cult degli anni '90

Seconda "cinemata" in sala Ninna con l'amico e compagno di 'rofum Depa. Il tempo è pessimo e non abbiamo ancora riassorbito del tutto i postumi dei bagordeggiamenti della sera precedente, e così ecco giunto il momento di ammirare assieme l'ultimo film cult della sala, che è lì che ci aspetta da un po'. "Trainspotting" è un film del 1996 diretto da Danny Boyle, tratto dall'omonimo romanzo di Irvine Welsh del 1993, presentato fuori concorso al 49° Festival di Cannes.

Buona la prima per Massimo

Continua in sala Ninna il viaggio alla scoperta di Massimo Troisi. La pellicola che ho (ri)visionato questa sera è il suo film d'esordio, "Ricomincio da tre". Scritto, diretto e interpretato dal comico napoletano, uscì nelle sale nel 1981. Una commedia decisamente piacevole, unica e particolare, come unico e particolare fu il personaggio in questione.

Bruciano, bruciano, bruciano...

La settimana scorsa, Cinerofum in trasferta, al Plinius, a pochi passi. Sempre la solita coppia, per vedere un film il cui titolo fa tremare le gambe. "On the road". Silenzio. Oppure tuono. Dipende dal momento, da chi ci sta attorno. Ma il soggetto da cui parte questo film è il testo sacro di chi, in qualunque modo, cerca una reazione, propria o degli altri, e se non la trova, si mette a camminare. Il regista di Rio de Janeiro, classe 1956, Walter Salles, assieme ai due protagonisti, Sam Riley (Leeds, 1980) e, soprattutto, Garrett John Hedlund (Roseau, USA, 1984), hanno una responsabilità enorme. Dare forma ai pensieri, ai ricordi di chi, da quando ha letto quel libro che nel 1957 diede il beat ad un ritmo inespresso, non si è più scordato di Dean Moriarty.

Amare a crepapelle

Esordio in sala Ninna del noto attore, regista e sceneggiatore napoletano Massimo Troisi. "Pensavo fosse amore... invece era un calesse" è l'ultima divertentissima commedia di questo artista della settima, uscita nelle sale nel 1991, solo tre anni prima della sua prematura scomparsa all'età di 41 anni. Una commedia romantica, leggera e spassosa.

Un film per non dimenticare

Serata di ricordi ad alta tensione in sala Ninna. Il film "Diaz" (2012) di Daniele Vicari, classe 1967, racconta in un'ora e mezza abbondante di pellicola gli antefatti e le violenze all'interno di quella scuola adibita a dormitorio per i manifestanti, e i seguenti arresti e torture nella caserma di Bolzaneto, avvenuti durante il G8 di Genova del luglio 2001, e lo spettatore, indipendentemente da quale sia il suo credo politico e l'idea che si è fatto su questi eventi, di certo non può rimanere impassibile.

"Tarantini" sudcoreani crescono?

Ieri sera il Cinerofum si è leggermente ripopolato. Albert Aporty da Faenza è ricomparso. E con una bottiglia d'ottimo Porto! Incredibile. E la Elena ha preparato una torta di "fichi, cannella nocciole e scagliette di cioccolato fondente"!? Senza senso. L'occasione è buona per vedere se il regista sudcoreano Park Chan-wook ha fatto ulteriori passi avanti dopo il suo primo capitolo della cosìddetta "Trilogia della Vendetta": un anno dopo mr muscolo, nel 2003, uscì "Old boy", ma il passo forse è all'indietro.

Il grande Chaplin

Correva l'anno 1940 e Charlie Chaplin aveva 51 anni e più d'una ventina d'anni di carriera cinematografica alle spalle. I tempi erano maturi per l'opera massima di questo genio immortale e impareggiabile della settima arte. Quell'opera completa, superiore, l'"opera prima". Quello che per alcuni fu "L'infinito" di Leopardi per la letteratura, la "Nona Sinfonia" di Beethoven per la musica, "La Gioconda" di Leonardo per la pittura, per me fu "Il Grande Dittatore", scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, per il cinema.

Elegante grido sussurrato

Ieri sera, in sala Uander, io ed Elena a portare avanti il discorso serio, pesante ma sincero, che Ingmar Bergman introdusse al Cinerofum tanto tempo fa. Nel 1972, "Sussurri e grida" confermò la caratteristica intellettuale e didascalica del suo cinema ("salottistico" esiste?), ma quanta forza e che eleganza...

L'ultimo rosso di Kieślowski

Qualche giorno fa la sala Uander ha completato il trittico che il regista che venne dalla Scuola di Lodz, Krzysztof Kieślowski, dedicò alla France che l'adottò. Il terzo e ultimo colore della bandiera francese coincide con l'ultima sua opera: "Film Rosso", del 1994, è un delicato racconto sulle nascoste mani che muovono i nostri invisibili fili.

Felicità OGM

Metà ottobre, con l'Autunno la sala Uander ritorna ad assumere il ruolo che le spetta: tutti ai nastri di partenza per una stagione invernale 2012/2013 che auspichiamo all'altezza dell'ormai affermato (!) Cinerofum. Ieri sera, sul divano più comodo, un film che non lo è. "Happiness" è una pellicola del 1998, dello statunitense Todd Solondz, e colpisce per il fastidio e l'imbarazzo che può suscitare: ottimo risultato, un "grazie" a Mino per il suggerimento.

Noir più innovativo che avvincente

Con "La fuga" (titolo originale "The dark passage"), film del 1947, fa ingresso nel nostro Cinerofum un regista statunitense, Delmer Daves (1904-1977), che non viene citato tra i "Grandissimi" ma che, almeno in questa pellicola, mostrò una certa determinazione a percorrere nuove strade stilistiche, non comodissime per l'epoca.

Con Mario non si è mai "disperati"

Poco più di un anno fa mi imbattei per puro caso in questa pellicola, semplicemente attratto dal titolo "Cari fottutissimi amici" (1994). Restai piacevolmente sorpreso quando, al passaggio dei titoli di testa, scoprii che la regia era di un certo Mario Monicelli e, alla fine della visione, ne rimasi estremamente affascinato. Mi ripromisi di rivederla e ieri sera, al secondo incontro, tra me e lei è scattato l'amore.

Un fiore per la pace

Ieri sera ho rivisto un film al quale mi sento molto legato per i contenuti e gli spunti di riflessione che offre sulla causa palestinese, e non solo. "Miral" è un film del 2010 diretto da Julian Schnabel, tratto dal romanzo autobiografico "La strada dei fiori" di Miral di Rula Jebreal, che ne ha anche scritto la sceneggiatura. Il film è stato presentato in concorso alla mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 2010.

"L'inizio dell'inizio della fine dell'inizio"

Una celebrazione che è un film. Un film che è una celebrazione. Altro che concerto. Martin Scorsese, innamorato della musica e della sua arte, nel 1978, due anni dopo il concerto-evento con cui gli strumenti musicali salutarono il mitico gruppo canadase dei "The band", rielaborò le immagini raccolte dalle sue sette cineprese e le mescolò per dar forma ad una musica, ad un rock'n'roll cinematografico: "L'ultimo valzer".

Kim Ki-Duk ha pietà di noi

W il Cinema! Lunga vita a questa forma d'arte così affascinante! E che bella sensazione quando si esce dalla sala dopo aver visto un film così...puro intrattenimento e pure riflessioni. Fresco vincitore del Leone d'Oro 2012, "Pietà", del regista sudcoreano (classe 1960) Kim ki-Duk. Un film così, francamente (Bellocchio si metta l'anima in pace) non può che vincere a mani basse in una rassegna povera di opere valide, come quella di Venezia 2012.

Un Re, un uomo

Finalmente in sala Ninna ha fatto capolino un "filmone" come non se ne vedevano da tanto tempo. Vincitore di 4 premi Oscar come miglior film, miglior regia (Tom Hoper), miglior attore protagonista (Colin Firth) e miglior sceneggiatura originale (David Seidler) nel 2010, "Il discorso del Re” è un inno all'umanità propostoci attraverso il ritratto di Re Giorgio VI, che visse nel periodo più affascinante, disumano e controverso della storia.

Un filmettino originale

Ieri sera, ancora una volta, ho goduto della passione per la settima arte anche come validissimo passatempo per rilassarmi dopo due serate di “bagordeggiamenti”. Così dopo uno splendido week-end  passato a Torino (un “bella” ai ragazzi e le ragazze del capoluogo piemontese e del Salento), eccomi in sala Ninna con il solito “piano di battaglia” in testa per serate come questa: divano, uanderina tra le mani, e tasto “play” da premere.
Il film che ho deciso di vedere è “La più bella serata della mia vita” , regia di Ettore Scola, interpretato da Alberto Sordi, uscito nelle sale cinematografiche nel 1972.