Buona la prima per Massimo

Continua in sala Ninna il viaggio alla scoperta di Massimo Troisi. La pellicola che ho (ri)visionato questa sera è il suo film d'esordio, "Ricomincio da tre". Scritto, diretto e interpretato dal comico napoletano, uscì nelle sale nel 1981. Una commedia decisamente piacevole, unica e particolare, come unico e particolare fu il personaggio in questione.
Gaetano (Massimo Troisi) decide di abbandonare la casa, la famiglia, il lavoro e gli amici perché stufo della vita di tutti i giorni e affascinato dall'idea di viaggiare, fare nuove esperienze e conoscenze, e lo comunica al suo amico fraterno Lello (Lello Arena).
"-Gaetano: Lello ch’è stato è stato... basta, ricomincio da tre!... -Lello: Da zero!... -Gaetano: Eh?... -Lello: Da zero: ricomincio da zero! -Gaetano: Nossignore, ricomincio da tre... cioè... tre cose me so' riuscite dint'a vita, pecché aggia perdere pure chelle? Aggia ricomincià da zero? Da tre!"
Siamo solo all'inizio del film e già mi sto scompisciando dal ridere per quanto sono spiritose le battute e soprattutto per quanto le rendano tali le interpretazioni di Troisi e della sua spalla.
La storia prosegue con Gaetano che si ritrova a vivere a Firenze a casa di sua zia e a condividere la stanza con uno studente americano, ospite a sua volta. Ma l'incontro che gli sconvolgerà la vita è quello con Marta (Fiorenza Marchegiani), una giovane psichiatra, libera, indipendente e con la passione per la scrittura, con la quale, Gaetano, avrà una storia d'amore. Grazie a lei e al loro rapporto egli imparerà ad aprire del tutto la sua mente e a non bloccarsi più davanti a spesso fasulli luoghi comuni e stupide e inutili convenzioni, e soprattutto a sconfiggere la sua grande timidezza.
Il film vuole essere sicuramente anche una condanna, seppur appena sussurrata, a tutti i pregiudizi e, appunto, i luoghi comuni che spesso sentiamo sulla gente del sud e, in particolare, sui napoletani. Troisi li smentisce con un certo fastidio, sempre comunque molto comico e quindi garbato. Per esempio fa riflettere e morir dal ridere quando Gaetano, stufo di sentirsi chiedere ogni volta che dice di essere napoletano: "emigrante?", reagisce così: "Cà sembra che nu napulitano non pò viaggià, pò sulamente emigrà!?!".
La regia del film è semplice, ma efficace e non ho notato errori o sbavature, la sceneggiatura è originale e la commedia scorre via piacevole. In più, come detto, la verve comica di Troisi e della sua spalla Arena rende il film molto divertente e spassoso. Valido il finale.
Come film d'esordio fu un grandissimo successo. Vinse numerosi premi tra cui il David di Donatello per il miglior attore a Massimo Troisi e anche per il miglior film. Il grande pubblico e la critica dunque si accorsero, già grazie a questa prima pellicola, di questo giovane "scugnizzo" napoletano, tanto che, dopo questo film, Troisi decise di abbandonare il teatro per dedicarsi totalmente al grande schermo. E noi, amanti della settima, ringraziamo.
(Ste Bubu)

3 commenti:

  1. Troisi era decisamente un genio....uno che riesce a dire che il nome "Massimiliano" rende indisciplinato un figlio rispetto al nome "Ugo", molto più incisivo, non può che essere definito un geniaccio!!! Adoro questo film...grasse risate assicurate, come pure è assicurato un ottimo spunto riflessivo sugli stereotipi riguardanti la gente del sud, come hai detto tu Ste. Comunque un bellissimo film! :-)

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  2. Io non so quante volte l'ho visto... tantissime! Ogni volta il film non si è mai smentito.
    Un altro insegnamento che mi ha lasciato è che quando si va a trovare un amico in un'altra città, bisogno telefonare ad ogni stazione e dire: sto arrivando, guarda che arrivo.... a tutte le stazioni (importante).
    Ciao

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  3. Lo vedemmo già in una serata del 'Rofum qualche anno fa. L'ho voluto rivedere e, niente da dire, il film è davvero divertente e intelligente. Perché è così ogni battuta di Massimo, anche la più "sbarazzine".
    E poi c'è la faccia di Lello Arena (quando urla Gaetano all'inizio è eccezionale), degna spalla di Troisi in questa serie ininterrotta di gag indimenticabili: il Miracolo e OH MIRACOLO! Il sogno della guerra ("Pum, esce e subito, pa..."), come fa l'autostop, il Pazzo, Robertino poco cresciuto, Emigrante!?..eh...sì!, La scena delle scarpe in camera da letto...
    "Quella è la salute!"
    Ottimo film.

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