Un filmettino originale

Ieri sera, ancora una volta, ho goduto della passione per la settima arte anche come validissimo passatempo per rilassarmi dopo due serate di “bagordeggiamenti”. Così dopo uno splendido week-end  passato a Torino (un “bella” ai ragazzi e le ragazze del capoluogo piemontese e del Salento), eccomi in sala Ninna con il solito “piano di battaglia” in testa per serate come questa: divano, uanderina tra le mani, e tasto “play” da premere.
Il film che ho deciso di vedere è “La più bella serata della mia vita” , regia di Ettore Scola, interpretato da Alberto Sordi, uscito nelle sale cinematografiche nel 1972.
Mi sono imbattuto in una pellicola resa molto particolare da una trama decisamente originale.
Alfredo Rossi (Alberto Sordi) è un uomo d’affari in carriera e padre di famiglia, in Svizzera per depositare una somma considerevole di denaro in una banca del paese, che si infatua di una splendida motociclista e decide di inseguirla in macchina, finché, a causa di un guasto meccanico, è costretto a rinunciare e a recarsi in un castello per chiedere aiuto.
Si troverà coinvolto in un gioco particolare per il piacere degli abitanti del castello, un  ex-avvocato, un ex-giudice, un ex-pubblico ministero e un ex-cancelliere che, annoiati dalla vita da pensionati, hanno il vizio di fare recitare ai loro ospiti la parte di veri imputati ed eseguire un vero e proprio “processo alla loro vita” che può finire con una totale assoluzione o con vari gradi di pena, compresa quella capitale.
Come al solito grande prova dell’ Albertone nazionale che rende la commedia sicuramente più vivace di quello che in realtà sarebbe, anche se il finale alza di livello il mio giudizio personale su questa pellicola d’inizio anni ’70.
Recitazione ottima anche da parte di tutti gli altri interpreti; buona la regia soprattutto nelle rare riprese esterne (all’inizio e alla fine del film), mentre ho trovato di basso livello la “scena del sogno”; e un soggetto, come detto, decisamente originale.
In conclusione, un film che definirei piacevole, anche se in certi passaggi un po’ noioso e quindi, se siete incuriositi, vi consiglio di guardarlo in una serata infrasettimanale e non in una post-“bagordeggiamenti”.
(Ste Bubu)

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