Un Re, un uomo

Finalmente in sala Ninna ha fatto capolino un "filmone" come non se ne vedevano da tanto tempo. Vincitore di 4 premi Oscar come miglior film, miglior regia (Tom Hoper), miglior attore protagonista (Colin Firth) e miglior sceneggiatura originale (David Seidler) nel 2010, "Il discorso del Re” è un inno all'umanità propostoci attraverso il ritratto di Re Giorgio VI, che visse nel periodo più affascinante, disumano e controverso della storia.
Le impeccabili scenografie e i costumi del tempo ci introducono subito negli anni ‘20, anni in cui l’Europa era sconvolta dall’ancora recente prima guerra mondiale e viveva in un periodo di sbandamento e di ricostruzione, durante il quale nuovi valori e ideali, spesso estremi e opposti tra loro, stavano accrescendo il loro potere all’interno dei vari paesi, cosa che di lì a qualche anno avrebbe portato ad un inevitabile scontro armato tra le nazioni che ne portavano il vessillo.
Il principe Albert, duca di York (Colin Firth) tiene il discorso di chiusura all'Empire Exhibition allo Stadio di Wembley di Londra, ma un evidente problema di balbuzie è fonte di grande disagio per il Principe e suscita forte imbarazzo nelle migliaia di persone presenti allo stadio.
Le probabilità che il Principe diventi Re sono molte, visto che il primogenito di Giorgio V continua a frequentare una donna già stata sposata e il matrimonio con lei gli impedirebbe di salire al trono, dato che il divorzio è considerato peccato dalla chiesa anglicana della quale il Re del Regno Unito ne è a capo. Il principe Albert inizia dunque a lottare con determinazione per sconfiggere la sua balbuzie.
I dialoghi col dottor Lionel Lougue (Geoffrey Rush) sono serrati e di grande effetto per lo spettatore, sia per i contenuti che per la dialettica, e questo grazie ovviamente anche ad una superba recitazione dei due attori, e a puntuali stacchi di immagine e preziose inquadrature.
Questi, uniti al tenero rapporto con la moglie Elizabeth Bowes-Lyon, mostrato con chiarezza grazie soprattutto all’ altrettanto valida recitazione della bella e brava Helena Bonham Carter, e a quello un po’ particolare col fratello maggiore che abdicherà dopo pochi mesi a suo favore, ci regalano il ritratto di questo Re impaurito, psicologicamente molto fragile e turbato e, nonostante questo, determinato ad affermare il suo potere e a fare del proprio meglio per il suo popolo. In una parola: umano.
Un film decisamente piacevole e coinvolgente, una regia impeccabile ed una recitazione perfetta, con la “chicca” di un grande (in questo film) Timothy Spall nei panni di un intrigantissimo Winston Churchill.
“Il discorso del re” Giorgio VI alla nazione per dichiarare guerra alla Germania di Hitler, ovviamente riuscirà alla perfezione ed appare come una vittoria dell’umanità dell’ex-principe di York contro il personaggio più disumano che probabilmente sia mai esistito nella storia.
Un ringraziamento a Federiga per il suggerimento.
(Ste Bubu)

3 commenti:

  1. Ecco, questa volta mi trovo dall'altra parte della barricata :)
    Vidi questo film quando uscì nelle sale e lo trovai fastidioso. Si tratta di uno degli esponenti del cinema "blockbuster" dai buoni sentimenti e dalla regia pronta ad intarsiare un bel mobiletto dorato ma che non osa e comunque, a ben vedere, non svolge nemmeno i compiti a casa.
    Anche se sono passati due anni (non ricordo bene i dettagli e non ho intenzione di rivederlo) ricorderò per sempre la delusione nel vedere la scena clou del film, la più attesa: il discorso, che tristezza, il pathos tutto rannicchiato in un bieco gioco aizza-inglesi, musica che aiuta i cuori a gonfi a commuoversi di fronte al dolce sguardo del vecchietto che ispira tenerezza. Boh.

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    1. Belin Depa, ma cosa sostieni? :)
      Scherzi a parte, ovviamente rispetto, anche se chiaramente non condivido, la tua opinione.
      Non sono d'accordo però sul tuo "non ho intenzione di rivederlo". Penso che proprio in casi come questi di totale discordanza sarebbe bello aprire un dibattito, dopo però che ti sei rinfrescato la memoria, riguardandolo magari (piccola provocazione) con un approccio positivo ad un "film commerciale".
      Se cambi idea te lo posso passare.
      Ste Bubu

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  2. Depaaaaaaaaaaaaaa...ma che dici????? :-)
    A parte il fatto che è un film di una tenerezza unica, la recitazione è perfetta in ogni dettaglio...anche se credo che il film vada visto in originale per poter apprezzare a pieno i dialoghi...detto questo io personalmente l'ho trovato molto, ma molto, carino....un bacione a tutti e due

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