Tra 1 giorno da leone e 100 da pecora, Troisi sceglie 50 giorni da orsacchiotto

Ieri sera sono riuscito finalmente a ritrovare un po' di tempo da dedicare alla "settima" e ho deciso di aprire ancora una volta le porte della sala Ninna alla commedia napoletana e al buonanima di Massimo Troisi. "Scusate il ritardo" (1983) è il secondo film scritto, interpretato e diretto dal comico partenopeo. Una commedia romantica nella quale spiccano ancora l'ottima capacità recitativa di Troisi e alcune sue geniali battute. Il titolo del film è un riferimento sia al troppo tempo trascorso dal film precedente, sia ai diversi tempi dell'amore e alla non sincronia dei rapporti di coppia.

Il mio percorso alla sua scoperta continua e questo terzo appuntamento è stato piacevole, ma un po' meno passionale dei precedenti ("No grazie, il caffè mi rende nervoso" non lo considero più perchè Troisi aveva solo una parte secondaria e perchè voglio dimenticarlo!). Lo schema si ripete: storie d'amore strane e travagliate di e con persone strane e travagliate e Troisi (Vincenzo nel film) che si ritrova a farci i conti stupìto, contrariato e impacciato e per questo incredibilmente comico. D'altronde penso che lui, come il protagonista del film, se avesse dovuto scegliere tra un giorno da leone e cento da pecora, avrebbe scelto cinquanta giorni da orsacchiotto e allora perchè rischiare di cambiare quando la formula si era rivelata vincente sia per il pubblico che per la critica?
In questo film ci sono tante altre battute geniali nella loro "assurdità", come questa dei "cinquanta giorni da orsacchiotto", che andrebbero citate e vi consiglio di andarle a cercare perchè a quel punto vi sarà impossibile resistere alla tentazione di vederlo e sicuramente, comunque sia, merita. C'è da dire anche che i contenuti sono un po'"all'acqua di rosa" o addirittura inesistenti, ma, in compenso, oltre a quella di Troisi, anche le prestazioni dei due attori co-protagonisti Lello Arena (Tonino) e Giuliana De Sio (Anna) sono molto valide, la regia non ha sbavature e la colonna sonora è, com'è giusto che sia, solo un leggero sottofondo che aiuta la storia a scorrere ad una velocità costante e piacevole.
Insomma, questa seconda pellicola totalmente firmata Massimo Troisi mi ha rilassato e fatto divertire e direi che questo è lo scopo principale di una commedia, per questo la promuovo e ne consiglio la visione.
(Ste Bubu)

1 commento:

  1. Si ride di gusto. Scene esilaranti in cui Troisi parte e va, come un fiume in piena, inarrestabile durante i suoi voli pindarici (quelli che oggi, nello slang giovanile, vengono chiamati "film").
    Mi viene in mente la scena in cui Vincenzo cerca di chiarire che "lui non sta male. è sua mamma che scambia un raffreddore per un'emmorragia", oppure quella in cui è chiaro che "i contadini finiranno sempre nei problemi" se continuano a trattare le uova così, oppure gli assillanti scambi con l'amico Tonino..."Eh sì! Pure TU mi ridi alle spalle!!"..."Senti Toni', qui devi risolvere, qui arriva l'inverno!!"
    Il film in certi passaggi sempra un po' affrettato, ma non è il dipanarsi della storia che importa, se non si vuole che la pellicola finisca troppo presto, basta "perdersi" nelle fantasie del grande comico.

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