Mi
capita molto raramente di guardare una commedia americana che non abbia
almeno una ventina d'anni e, quelle rarissime volte che mi arrendo a
pressioni esterne, rimango sempre deluso: zero risate, zero contenuti e
l'idea fissa in testa di aver buttato via un'ora e mezza della mia vita.
Qualche mese fa ho seguito, quindi parecchio titubante, il consiglio di
mia sorella Alice (uheeey! what's up?) e ho guardato "Ted", commedia uscita nelle sale nel 2012, e devo ammettere che mi sono sorpreso più volte a sganasciarmi dalle risate.
Il
regista e sceneggiatore di questa commedia, d'altronde, è Seth
MacFarlane, che da anni ci regala grasse risate con la serie animata "I
Griffin".
"Ted"
è una commedia dalla trama semplice, ma efficace e con un'idea di base
originale: dare vita ad un orsacchiotto, farlo crescere come fosse un
ragazzo qualunque e far assistere così lo spettatore allo spettacolo di
sta palla di peluche che si fuma dei bong di marijuana,
che "si intrattiene" con la sua collega strarifatta nel magazzino del
supermercato dove lavorano, il tutto reso sempre estremamente comico dal
fatto paradossale che a compiere queste bravate sia, ripeto, un tenero
orsacchiotto, ma perfettamente integrato nella società e accettato come
fosse un essere umano. Infatti, dopo pochi mesi che il suo allora
"padroncino" e poi amico John Bennet (Mark Wahlberg) gli aveva dato la
vita, esprimendo un desiderio la notte di Natale, Ted era diventato una
famosa star della TV, finchè, come decanta il narratore che introduce e
conclude questa strana favola per adulti: "che tu sia un orsacchiotto
parlante o meno, dopo un po'... non gliene frega più un cazzo a
nessuno!" e così Ted è diventato la classica celebrità decaduta:
squattrinato, festaiolo, cannabinoide che non disdegna qualche tiro di
coca e donnaiolo anche se non ha il pene e "per questo ha più volte
fatto reclamo alla fabbrica di giocattoli"!?!
Erano
veramente tanti anni che non mi capitava di essere soddisfatto dopo la visione di un
film demenziale (ouh! quello è! capiamoci...) per le risate che mi sono
fatto. L'ultima volta era successo con "Strafumati" del 2008 (pellicola
recensita sul 'rofum) e finalmente, dopo quattro anni, ecco spuntare
"Ted".
Ok,
qualcuno potrà dire che gli avvenimenti si susseguono in modo scontato
ed il finale è qualcosa di incredibilmente banale ed è vero, ma questa è
semplicemente una pellicola di intrattenimento puro e poi vedere un
orsacchiotto che si "stappa un briso" dietro l'altro e la presenza della
supersexy Mila Kunis in un film guardabile valgono già di per se la
"perdita di tempo".
Fidatevi!
Magari fate anche su una uander e una ninna come compagnia aggiunta: vi
divertirete e spegnerete piacevolmente il cervello per un'ora e mezza
abbondante.
Bella sorella!
(Ste Bubu)
Rivisto ieri sera con Elena, confermo le mie e tue impressioni. Starei a guardare per mesi l’espressione dolce e un po’ persa del tenero orsacchiotto. Impossibile non affezionarcisi, difficile non commuoversi quando lo si vede senza vita. E trattandosi di un orsacchiotto non è un risultato trascurabile. In effetti, trovarsi paradossalmente intristito nel contemplare la prematura scomparsa di un orsacchiotto ci porta a riflettere su un concetto non così banale: non è tanto l’energia vitale (propria di essere vivente reale) spirata via che affligge, quanto il termine improrogabile dei momenti passati assieme e la condanna ad accontentarsi dei ricordi, meravigliosi ma infinitamente più dolceamari degli attimi reali condivisi, a struggere chi è rimasto.
RispondiEliminaEsclusa una qualche sofferenza fisica di Ted, si è portati immediatamente a dispiacersi per il vuoto che la sua dipartita porterà a noi (egoisti) e, soprattutto, al suo migliore amico.
Vabbè torniamo alle cose serie: le scene divertenti sono molte, ne cito una: quando i due protagonisti, commossi per la riconciliazione, si abbracciano e a Ted, premuto inavvertitamente il tasto nascosto da qualche parte dietro la schiena, parte la tipica frase registrata “Ti voglio bene”…hihi non male (Ted, imbarazzato: “Oh merda…ehm, scusa, questo ca%&o di coso…eh sai…ma non sono gay”).