Che geniaccio, Keaton!

C'è un'ora libera in sala Uander. Prima della visione serale, mentre la Ele va a farsi abbronzare, posso giusto godermi un film di Keaton. Scartabellando tra quelli recensiti dal compagno di 'Rofum, Bubu, mi rendo conto che sul blog manca una perla del geniaccio statunitense, che guardammo ai tempi della bella compagnia del Tigre, Doris e i due alberti. Non lo recensimmo, chissà perché. E allora, trascinato dall'entusiasmo di Bubu, pongo qui qualche riga per imprimere nel Cinerofum la nostra (ne sono sicuro) ammirazione per quest'altra gemma del maestro del comico muto: "Sherlock Jr.", del 1924.
A.k.a. "Calma, signori miei!" or "La palla n° 13", questa mediometraggio di circa tre quarti d'ora è un gioiello da non perdere. Ricordo l'euforia che suscitò in noi, poco abituati ad una comicità così sorprendente, ad un mix di inventiva e fisicità talmente esplosivo.Ormai sappiamo cosa ci aspetta, quanndo si tratta di Buster Keaton, ma c'è poco da fare: ci si sorprende ancora a sorridere e a pensare "Che grande" di fronte a quest'intreccio azzeccato che, oltre a mostrare le capacità ginniche senza senso del protagonista, permette di diventare consapevoli del magico sogno ad occhi aperti che...è il Cinema.
In questo capitolo troveremo sequenze incredibili e indimenticabili (io stesso, continuo a richiamare queste immagini pensando all'autore): il pedinamento "ad ombra" (il sigaro al volo!); l'ingresso nel film proiettato (che verrà ripreso magistralmente da Allen nella "Rosa purpurea...", anche nei temi realtà-finzione) e i cambi di scenario "sotto i piedi"; i goffi metodi d'indagine di Sherlock Jr. e la sua fortuna sfacciata (la partita a biliardo!); la sequenza sulla moto "solitaria" (con quella carrellata verso il treno, fiù!); tutte colonne del cinema comico muto.
Inventiva e ritmo keatoniani ai massimi livelli, uno dei suoi più riusciti, compreso il finale, tra i più ironici del massimo autore. Bubu, secondo me, con questa pellicola ci vai sotto, definitivamente...
(depa)

1 commento:

  1. Effettivamente questa pellicola, se possibile, ha accresciuto ulteriormente la mia ammirazione nei confronti di questo “geniaccio” della Settima.
    Ancora un grandissimo Keaton, infatti, che dimostra grande creatività e bravura come autore, oltre che stupefacente e divertentissimo interprete con la sua solita espressione stralunata, fantastica nella scena finale in cui la fabbrica dei sogni diventa suggeritrice romantica, artefice dell’ultima grassa risata.
    La commedia vive quindi (ancora una volta) di una sceneggiatura molto originale, come le gag di cui la prima ne è un esempio su tutte (logico modo per staccarsi un foglio di dosso, no? ahahah... Geniale...).
    Grande Buster!

    RispondiElimina