Che malloppo, Becker & Gabin!

Giovedì scorso, in sala Uander, secondo passo di Jacques Becker nella nostra iniziativa. Passo elegante, disinvolto, negli oscuri ambienti della "mala" parigina: "Grisbì" è un gangster-movie del 1953, un anno dopo il "Casco d'oro" (visto da poco), che lascia col fiato sospeso dall'inizio alla fine. Niente male questo sentiero tra Belville e Montparnasse, anni '30-'40, grazie ad Elena per aver alzato il braccino in tal direzione.
Eh già, perché hanno questi due film del regista parigino hanno un sapore tutto particolare, un'atmosfera, una suggestione. Bianco e nero più che adatto a dipingere le passioni forti che scorrazzavano per gli arrondissment della stupenda e complessa capitale d'Oltralpe. Passioni estreme, nel bene e dall'altra parte. Amicizia e lealtà. Ambizione ed egoismo. Il tutto mentre il freddo ed impassibile tempo passa, col suo strascico di stanchezza.
Il film pare seguire con naturalezza una normale vicenda di malavita. Avvincente ed elegante, ottimamente architettato e interpretato, con Jean Gabin colosso leale, ma neanche tanto, dal fiuto di segugio, l'istinto di guerriero metropolitano. Il regista dirige tutto, "limitandosi" a mantenere tensione elevata e ritmo equivalente.
Sequenza finale stupenda, azione americana, stile francese.
Anche le bombe paiono deflagrare con 'r' moscia; ne seguirà, però, "morte" in lingua universale.
Jacques Becker & Jean Gabin (a margine una 26enne Jeanne Moreau), fidatevi, un'ora e mezza che paiono infinite.
(depa)

1 commento:

  1. A tratti decisamente coinvolgente, a tratti un po' lento e prevedibile.
    In generale un gangster movie gradevole soprattutto per i caratteri accattivanti del protagonista.

    Sono stanco... :)

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