Due moschettieri e un merlo

A mezzanotte dello scorso venerdì scorso, tutti, cioè io e me, in sala Negri, perché il tempo per una bella VHS della collana "Cinema Italia" de "L'Unità" c'è. E ci sarà sempre, se le emozioni regalate dal Cinema nostrano avranno cotanta potenza emotiva ed artistica. Eh già, "Una giornata particolare" di Ettore Scola mi ha stregato. Questo film, del 1977, lascia sensazioni intatte a distanza di giorni, vedere per credere la dolce tragica storia raccontata dagli autori, sostenuti dalla coppia d'oro Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Le immagini storiche suggestive (quanto deprimenti, a pensarci su) di inizio pellicola introducono perfettamente allo stato di deliquio che ottenebrò le menti di molti milioni di italiani. Poi inizia il film vero e proprio e non si può che apprezzare la stupenda sequenza nel cortile del palazzo popolare (dalla "bandiera uncinata" distesa su, su, a sbirciare tra le finestre che si destano) che fa da preludio alla poetica danza della m.d.p., che ci accompagnerà per tutto il film, attorno ad "Antonietta" Loren e a "Gabriele" Mastroianni e...al merlo.
Oltre alla regia, ho trovato questa pellicola perfetta anche nei dialoghi: parole pesate, su tutte quelle stupende pronunciate dal protagonista all'amico Marco", che vengono a creare contrasto coll'atmosfera asfissiante rimbombata dagli altoparlanti affogati alla retorica fascista. Tempi strani, sul serio, tempi da "Capo-uffici del servizio uscieri", il popolo italiano in preda al delirium tremens; tempi infami in cui le irruzioni esterne sono costanti: scoppi, portinaie, proclami dai grammofoni, regole idiote e idee sbagliate), a togliere il piacere di un abbraccio.
Tra le lenzuola, bandiere senza simboli né colori, stese sui terrazzi, ci si ritrova con cuore e mente liberi. Ci si lascia andare per la primissima volta di gioia. C'è il malinteso, c'è la rabbia, enorme, giù dalle scale (e se sull'inquadratura delle tazze color rame si fosse udito uno sparo?...). Poi viene il riavvicinamento, affettuoso, umano, una frittata, nulla di ché (inquadratura coi due protagonisti ancora "divisi"), poi la dolce avance di Antonietta (uhm, io non l'avrei fatto consumare, anche se è funzionale alle parole successive; sto solo giocando).
Esterrefatto di fronte a simile meraviglia; colori che virano verso un giallo indimenticabile. Se si aggiungono le interpretazioni realizzate dai grandi attori protagonisti, si capisce perché non sia difficile innamorarsi di un film notevole, in cui lo sgomento di fronte a tanta follia si mescola con la commozione provata per i due protagonisti (ugualmente vittime). Perché se ci sarà sempre gente che si limiterà a sentenziare "A me me fanno male i piedi", sarà sempre altrettanto vero che, anche nella terra più dura, un seme potrà portar qualcosa.
Contento di averlo visto dopo il 28 giugno, dopo il 27 giugno 2013: liberi tutti uguali (tranne i fascisti).
(depa)

1 commento:

  1. Grande recensione, Depa!
    Un ispirato Ettore Scola segue con la sua cinepresa i protagonisti di questa storia d’amore e voglia di libertà, proponendone sempre i profili migliori e più emozionanti, spesso con un grande uso dei giochi di luci e ombre come nella scena del bacio tra le lenzuola stese o la scena finale che, a mio parere, è un ultimo grandissimo colpo di classe.
    Eccellenti le prestazioni di Mastroianni e della Loren e già ciò basterebbe per rendere questa storia antifascista un’opera degna d'ammirazione…

    RispondiElimina