La muta terra russa

Per festeggiare il IV° compleanno del nostro Cinerofum, l'ultimo film in programma allo Spazio Oberdan è una pietra miliare del cinema muto sovietico: "La terra" di Aleksandr Dovženko, 1930. Le note di pianoforte in sala accompagnano alla perfezione le immagini, i suoni "naturalisti" un po' meno, senza però intaccare la potenza dell'opera. Poema sul progresso e i contrasti che si porta dietro, sul divenire, sulla fine, sulle ingiustizie.
Ciò che, secondo me, caratterizza questa pellicola è lo stile rigoroso e al contempo innovativo (avanguardia russa), così come i temi esposti, concreti quanto una mela (la vita, la fatica, la morte), allegorici quanto peoma lirico (ciclo di nascita e morte). Questa complessità racchiusa nel tratteggio e nelle idee del regista, credo emerga proprio nell'accostamento di sequenze dal forte contrasto: qui troveremo primi piani fissi (e prolungati) sui volti russi statuari, zigomi su cui poggia la Terra intera, parrebbe, o sulle rughe dei contadini più logorati, così come potremo assistere a fasi di montaggio rapidissimo, sfuggente quasi. Immagini di solenne evocazione, s'affiancheranno ad un inno alla gioia con le sembianze di un ballo al rallenti ("al chiaro di luna!", suggestiva). Quindi la determinazione del regista a scuotere con coscienza le pareti fisse del mezzo cinematografico è evidente (non certo per la scabrosa pisciata nel trattore), ma altresì la sua alta considerazione dei punti fermi della Settima e dei discorsi più alti, pronunciati con la giusta cadenza, nell'ambiente, senza stilizzazioni, facili e nocive: il funerale, col corpo del defunto, nella bara, accarezzato dai meli a lato strada.
Film intellettuale che rimane impresso, notevole.
Belìn Bubu, che weekend...
(depa)

2 commenti:

  1. Nessuna paura per Dovženko, vedi la ripetizione, per tre volte, del padre sconsolato appoggiato al tavolo. Tre volte afflitto.

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  2. Eh già... Gran bel weekend "a livello di Settima"! Purtroppo sono arrivato un po' provato a quest'ultima proiezione, quindi non sono riuscito a godermela al meglio e quindi non sono in grado di aggiungere qualcosa alla tua esauriente e dotta (ueilà!) recensione.
    Solo voglio condividere con i 'rofumanti l'emozione che ho provato nell'assistere per la prima volta ad un film muto con l'accompagnamento musicale live: fantastico! Un weekend nel quale ho respirato Settima pura a pieni polmoni... Ahhhhhh... Assolutamente da ripetere anche senza il Doria di mezzo! ;)

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