Più che mascherata, una boiata

Archiviati Venezia e dintorni, colgo l'occasione del mio weekend milanese obbligato (...) e della "Settimana della Cultura Coreana" (quella Sud, promossa dal Consolato). Manifestazione che ha in programma anche una due giorni di film sudcoreani, 5 in tutto. Perso il primo a causa di orario proibitivo, mi dirigo...toh! Indovinate dove? Spazio Oberdan, esatto. Che dire di "Masquerade", film del 2012, del regista Choo Chang-min (classe 1966)? Dobbiamo per forza parlarne bene?
Classica favoletta in costume, ambientata nella penisola coreana del XVII° secolo (i Ming lì sopra, in Cina), in cui un sovrano super riverito sarà sostituito da uno saltimbanco di basso borgo, dando il via a tante divertenti situazioni (wow!) Sì vabbè. Ma raccontato come? In pieno stile Hollywood? Sì , se si intende un cinema con sontuose scenografie, introspezione nulla, sceneggiatura prevedibile e irrinunciabili effetti che esaltino o l'atleticità profusa nei combattimenti o la spettacolarità di una sequenza, altrimenti ferma. Ok, Hollywood Style. In questo caso, però, tocco di classe: spruzzatina di ironia piuttosto becera (storie di scoregge et similia pronte a far esplodere i due unici bimbi in sala), che va a cozzare brutalmente con sequenze in cui la pretesa di poeticità e profondità è evidente quanto risibile.
Se vi piace il genere, provate pure. A me pare una pellicola molto immatura, con buona pace del botteghino, dei suoi record (sai che novità) e dei promotori di questo film, tanti sparsi per la rete.
Alla faccia della cultura. Kim salvaci tu!
(depa)

1 commento:

  1. Dannazione. Ci sono rifinito per errore. Anzi, ci siamo. Elena e Marigrade trascinate in cotanta frivolezza. "Dico sempre": VOI leggetele le trame... Rivisto, ho anche colto lo spaventoso messaggio nazionalista (anti Ming).
    Mi chiedo se in 7 anni non fosse possibile recuperare altro dalla filmografia sudcoreana (ricordo che Il Leone d'Oro Kim non si è più visto nei cinema italiani). Ahi Ahi "K-Cinema".

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