"The monkey never dies"

Ohhh, finalmente. Sono ancora tanti i grandi esponenti quest'arte che tanto ci affascina, ma lui lo stavo aspettando in modo particolare. "Siore e siori, Otto Preminger...! Prego, si accomodi pure qui, sì sì, in sala Merini; sa, la sala Uander era un tale caos...Ma cosa vedo? Non doveva, grazie!" (ueh cinerofumisti, il nostro celebre ospite viennese s'è presentato con un filmone di quelli strutturati, corposi, da selvaggina, con sentori d'amara disperazione: "L'uomo dal braccio d'oro", annata 1955!).

E che amici che s'è portato appresso ("The Voice", Frank Sinatra, ottimo anche col volto e col corpo e la solita, sensualissima, Kim Novak, cui la è dedicata la mini-rassegna dello "Spazio Oberdan")! E' un cinema danzante quello del regista austriaco e il suoi protagonisti ballano che  è un piacere, seppur una danza macabra e senza speranza. La pellicola, quindi, risulta ben orchestrata da piani sequenza di grande effetto, liberando dalle briglie di un montaggio troppo oppressivo la sua grande forza emotiva (la scena del pazzo in cella o le molte in la povera Sophie, bravissima Eleanor Parker, mostra tutta la sua durezza-debolezza, per non parlare dell'incidente della stessa). Perché è soprattutto una storia di tossicodipendenza. E non è poco per un film dell'epoca. Tragedia dalle tinte fosche, affollata di un uomini del sottosuolo, tra cui non manca chi è noto come "Droga". Paiono tutti contro tutti, la musica interpreta bene l'aria che tira, le audaci dissolvenze suggeriscono con coraggio l'abisso (le dolci note delle ricadute). Ci sono anche personaggi sullo sfondo che prendono corpo e appassionano lo spettatore (Johnny e l'amico quattr'occhi). Ci sono tutti gli ingredienti, quindi, per una pellicola che un cinefilo deve vedere, gustandosi il piano sequenza verticale finale, cercando, all'uscita, la sala cinematografica più vicina; altro che "monkey is gone"...
Otto, hai combinato un casino.
(depa)

1 commento:

  1. Trama intrigatissssssima, ergo molto appassionante. Un continuo sprofondare sempre più a fondo fino alla “risurrezione” finale del protagonista. Droga e gioco d’azzardo, ma l’animo è gentile e il cuore è buono. Film, direi, rivoluzionario per l’epoca, in questo senso. I buoni sentimenti, l’amore romantico, vincono su tutto, anche sulla droga e la malvagità.
    Ottimi attori. Bella "Sophy" Parker.

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