E i passeri sghignazzano...

Questa sera avevo in programma altro. La sala Uander era pronta ad accogliere il film di uno dei maestri americani degli anni '70 (che non cito perché, in tal caso, verrebbe restituito da una delle vostre affannose, ?, ricerche sul 'Rofum). Ma l'"Oberdan", di cui iniziavo a sentire una mancanza da tossicodipendenza, è venuto ad accarezzarmi il mento, senza peraltro scombinarmi troppo i piani. "Lo spaventapasseri", del 1973, permette di introdurre sul palcoscenico del Cinerofum un regista poco noto ai più, il newyorkese Jerry Schatzberg (classe 1927), oltre ad una coppia difficile da dimenticare, Al Pacino e Gene Hackman.
Ottimo film, con atmosfera da road movie sbandato, cinema vagabondo libero che spinge a non mollare. Forse quegli U.S.A. non esistono più o, forse, siamo noi a non saper più viaggiare trovando il bello in ogni scorcio, valle, deserto, metropoli o baraccopoli che sia. Senza divagare, come dovremmo, torniamo al film per rievocare la speciale tensione che intercorre tra due amici per caso, tra due opposti (sin dalla originale e coinvolgente scena iniziale) che finiranno per restare appiccicati, sino alla fine. Coppia d'oro, quella dei due attori statunitensi, che porta su di sé, assieme alla sinuosa fotografia dell'ungherese, naturalizzato USA, Zsigmond, e alla regia attenta di di Schatzberg, tutta la forza emotiva della pellicola. Non li seguireste per giorni e giorni, strade e strade?
Da non perdere.
(depa)

1 commento:

  1. Eh sì... li seguirei sì....
    Un film che ripensandolo colpisce anche per la bontà del messaggio, oscurato leggermente da un finale che non deve comunque far dubitare del fatto che tutti dovremmo essere sempre, almeno un po', "spaventapasseri"...
    Bello.

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