"Ed ecco a voi"

Ieri sera, in sala Uander, solo soletto ad osservare estasiato tutta la maestria del regista italiano più celebre, Federico Fellini. "Ginger e Fred", del 1985, è l'ennesimo sogno tristemente felice di un mondo che non c'è più, circondato da una nuova orda di figure folli e semplici, immaginifiche in carne ed ossa.
Sceneggiature che non esistono più, quelle del regista e dei suoi compari (Tonino Guerra e Tullio Pinelli). Un tocco irraggiungibile, c'è poco da fare. Godetevi questa réunion dalle alte emozioni, pura fellinianità, baraonda romana con tutte le facce rivolte alle telecamere dell'affollato studio televisivo. Occhi voraci, battiti di palpebre pubblicitari, gli individui vengono dimenticati e rievocati solo per lo show sgangherato in mondovisione. E' atroce lo sguardo del regista, ora affettuoso, ora amareggiato. La vita è un sogno che lascia un sorriso all'ingiù. Il tempo si trascina dietro illusioni d'arte e d'amore. La bolognese, romana d'adozione, Giulietta Masina è immensa, combattente commovente più consapevole di Lola Montez, lascia questo ruolo al compagno di un tempo dorato, un Marcello Mastroianni da brivido. Arrabattarsi fa bene solo a non pensarci. La volta che ci credi davvero, di aver combinato qualcosa di buono, scopri che la pentola scotta da matti, dentro tutto è bruciato; chiudi il gas e spegni la luce (che "non torna più"), tutti a nanna. Dedicato a tutti i "teledipendenti".
Posso dire che è un capolavoro?
(depa)

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