Buridda Vive, la lucha sigue...


A Cannes 2014, io e Marigrade, abbiamo anche ritrovato il "caro amico" inglese Ken Loach. Caro perché ogni volta, guardare i suoi film, mi costa un po'; sia semplice resistenza o, peggio, rabbia. Amico perché è pur sempre un "compagno", una delle poche voci non assuefatte, seppur spesso stonata, per me. Come in questo racconto, che non trova approdo felice nei lidi cinematografici; assolverebbe meglio questo ruolo un bel pub dove poter stare ad ascoltare l'ammaliante racconto di Jimmy e della sua sala, ennesimi eroi dimenticati di un passato/presente...ancora vergognoso. "Jimmy's Hall".

La pellicola inizia e la campagna irlandese avvolge tutto, mentre le didascalie e e la chiacchierata iniziale introducono al tema caldo. Caldino, diciamo; poiché, per una volta, non scorrerà il sangue, i volti saranno quelli di giovani solari vogliosi di ballare e colorare, e Jimmy non ci metterà molto a farsi convincere. A lato della scontata riapertura del circolo per tutte le età, l'immancabile pletora di biechi filistei, pronti a tutto (tipo frustare la giovane figlia, niente di ché, che v'aspettavate?): il pastore completamente succube dell'assurdo credo (fa quasi pena), il capomastro bigotto e tutti coloro che, dalla nascita, non capiscono e seguono.
Quindi, soprattutto in questi tempi di sgomberi "inconsapevoli" e di feroce avversione verso tutte le forme e luoghi di aggregazione  (il Laboratorio Sociale Autogestito "Buridda" di via Bertani a Genova rinascerà e altri polipetti s'infileranno nelle orecchie di questi strepitosi politici da quattro spicci, che continuiamo a votare).
Tornando al film, è intriso di una retorica che esonda sulla metrica cinematografica utilizzata, come al solito in Loach (le figure a una dimensione, sterilmente manichee; le scene che sanno di burro d'arachidi, come quella del saluto finale o quella del ballo silenzioso, impossibile innamorarsi di una tal bruttina, tra l'altro; il discorso di Jimmy Granton; la prevedibilità della retorica, appunto). Non ci resta che chiudere gli occhi ed ascoltare un'altra storia loachiana su chi è cieco e chi vede l'avvenire.
Voto: 5 e 1/2 (ma solo perché...).
(depa)

Nessun commento:

Posta un commento