Cuoricini di Resnais

Il secondo film di Alain Resnais, visto in questi giorni all'"Oberdan", è stato "Cuori", del 2006. Il tocco c'è non c'è dubbio, le commediucce rosa, tra le sue mani, assumono un colore più vivo, senz'accecare. Però bisogna amare essere disposti ad una certa leggerezza (degna della frivolezza dei personaggi interpretati, certamente), senza aspettarsi un realismo estraneo a questo genere.
Da vicino nessuno è normale, siamo tutti in esposizione, agghindati in vetrina, ma di là, nel retro, davanti all'immancabile TV, i nostri cessi sono comunicanti. Il solito Resnais sbarazzino e malinconico, convoca tutti i "suoi" per donare al pubblico una delle sue ballate ironiche amare su cui riflettere e soprattutto sdrammatizzare quegli affanni che ci paiono irresolubili. Ancora una volta la neve impera, a freddare gli animi, ad ovattare tutto questo caos. Lo stile del regista è una carezza, evidente, ma il film non mi ha scaldato. Il personaggio di Lambert "Dan" Wilson è francamente "troppo" ; la bellissima Laura Morante fa il suo in un ruolo non così disperato; l'Azéma è il solito tornado (ma, anche in questo caso, la figura di Charlotte è deboluccia); ad Arditi il personaggio più interessante, soprattutto dietro il bancone. Dimenticavo André Dussollier, il più goffo e simpatico, pedina perfetta nel quadro allestito dall'elegante regista bretone.
Carezza di Resnais.
(depa)

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