...e il "grillino" degli anni '30

Lunedì pomeriggio d'ozio lugnanese. Siamo io, Sabry e Simo che tra una uanderina e l'altra decidiamo di buttare su un filmetto. Sabry chiede a gran voce qualcosa "di relax" così le propongo un Frank Capra del 1939. Proposta accettata. Si tratta di "Mr Smith va a Washington", una commedia che risulta piacevole e, come la precedentemente da me visionata e recensita "L'eterna illusione", impregnata di buoni sentimenti e giusti valori.
Frank Capra mostra anche in quest'opera una grande capacità di mettere in mostra piani sequenza pienissimi di oggetti e personaggi disposti e mossi in grande armonia tra loro. (la sensazione che Mr. Smith entri in una gabbia di leoni, più che in un aula del Senato è forte...)
Il tema è attualissimo (in particolare in Italia). Un'accorata difesa alla libertà e all'autodeterminazione dei popoli, che cresce man mano che la pellicola gira, impersonata nel protagonista (James Stewart) del quale viene indagato a fondo e mostrato a più riprese l'animo semplice e puro, al cospetto di politici affaristi e corrotti.
Gli attori sono di prim'ordine e i personaggi secondari, come il presidente del senato e il giornalista amico della coprotagonista (Jean Arthur), sono molto ben caratterizzati e spesso danno il via alle scene comiche che rendono ancora più piacevole e scorrevole la commedia... lungo la quale mi sono ogni tanto un po' perso, ma non per la qualità della pellicola, bensì perché finalmente ero in relax e potevo sognare Jamaica... Sul finale però la mia attenzione era massima poiché i dialoghi si infittiscono, la scena dell'ostruzionismo è accattivante e il finale a sorpresa era chiaramente dietro l'angolo. Ottima davvero.
(Ste Bubu - Lugnano in Teverina)

1 commento:

  1. Ottima sì, coinvolgente e sempre attuale. E se le gesta eroiche di Mr Smith ci ricordano gli esponenti del neonato M5S, questo fatto la dice lunga sulle politiche dei nostri amati Tre porcellin parlamentari, Destra Sinistra e Centro.
    Detto ciò, pellicola graffiante ("Attento, con la democrazia non si scherza!"), ricca di una retorica giusta. Com'è possibile votare dopo altri 70 anni così? Ah, giusto, "la forza dell'oro...".
    E' anche uno sguardo spietato sul IV° potere (e sulla violenza di stato!). Sul piano estetico mi appoggio alle tue (la segretaria, il presidente e...ma sì dai, anche il magnate Taylor sono gran personaggi).
    Crescendo finale che finisce in sudore e cravatta allentata, per l'avvenire!
    Emozionante.

    ps: l'autodeterminazione dei popoli, però, è un'altra, spinosa, faccenda.

    RispondiElimina