Fuck the war

A Cannes, quest'anno, era presente anche l'ottantunenne inglese John Boorman, con una pellicola ironica quanto graffiante, su quell'istituzione ricca di contraddizione, ad ogni modo ridicola, che fu il servizio militare. "Queen and Country" è un film antimilitarista dall'atmosfera british che si fa invito a vivere, rompendo le righe, tuffandosi, facendo l'amore...andando al cinema.
Intrigante il taglio, forse obbligato. Denuncia che ora sorride per l'ennesima ragazzata  (d'altronde quegli anni di ragazzi ancora un po' acerbi mettono a disposizione una fonte inesauribile di giochi e sorprese), ora fa il muso duro di fronte ad un sergente avvizzito e rincoglionito. Con la m.d.p. che segue i due protagonisti e le belle a contorno in maniera silenziosa, accompagnandoli affettuosamente lungo l'attraversamento di quell'insulso campo minato (la base militare). Ci potevano cascare tutti, anche gli "organizzatori". Ma là fuori, i ragazzi lo sanno, c'è musica che esce dalle radio, la propria strana famiglia in un luogo fatato, l'isola che c'è di ciascuno. E allora chi ha spina dorsale potrebbe stare per anni ad ascoltare le baggianate intrinsecamente umane, carico per la prossima uscita, quella sì, un'avvenuta vera, foss'anche in una sala cinematografica.
Tutte queste emozioni rievocate alla grande da quest'affettuoso racconto, un po' biografico un po' cinematografico (dolce la dedica finale alla sua arte), di Boorman. Dovrebbe uscire nelle sale normali, lo consiglio.
Voto:  6/7.
(depa)

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