Argentino col botto

Alèèè! Ce l'ho fatta! Adrianaaa! (?) Ultima recensione dedicata a Cannes 2014. Curiosamente, questo è stato il film che più ho apprezzato. Partire col botto, per poi scendere di qualche metro, come ormai ho già scritto, non ha inficiato sul mio giudizio complessivo sulla rassegna, seppur priva di picchi magici. Ma "curiosamente" fino ad un certo punto, dato l'abito più che sportivo, adatto a tutte le ore, indossato da questa pellicola che, se punta facile, non sbaglia una mano. "Wild Tales", del trentanovenne argentino Damián Szifrón, è un'antologia pulp che vi spedisco a vedere.
Sei racconti accattivanti, stordenti, shots d'ironia e violenza che ubriacano, humor nero che colpisce allo stomaco e alla fine (se avessi un utero sarei isterico) mi viene soltanto da ridere. Impacchettato da una regia, sì patinata, ma con quel certo luccichio che t'attira a sé, colle immagini sinuose che abilmente creano, di fotogramma in, il contrasto sfizioso tra l'oggetto (omicidi, esplosioni, aggressioni) e tutto ciò che lo circonda: un paesaggio immacolato, uno status quo gratificante, una torta nuziale circondata da amici e parenti... Gli autori sfruttano alla grande anche il mezzo musicale, suonando sempre le note giuste, della suspense e dell'ironia (contrappunti meravigliosi: il secondo pagamento allo sportello, "ta ra ta-ra ta-ra ra-ra" anni 70). C'è da divertirsi e da ricordarsi di "take it easy", di stare calmini ché, davvero, non si sa mai come possa andare a finire. Anche se, peperoncino nel fondente, riflettendo fugacemente sulla realtà (dova va molto peggio), verrebbe quasi voglia...così, di vedere un po', nulla più (resistere, invece, rimane un dovere).
La m.d.p. viene messa a dura prova, chiamata a cercare continuamente la posizione più efficace (dietro la porta spinta da cui uscirà la sposa disperata...), lo scatto più incisivo; dalla primissima, frizzante sequenza introduttiva, all'ultima infiammata cerimonia conclusiva.
Mi sarò fatto abindolare? Spero giri nelle sale.
Voto: 7+.
(depa)

Un ringraziamento agli organizzatori (meglio di altre volte); discreta la selezione che ho avuto la possibiltà di guardare (tapino, mi manca la Palma d'Oro); superba, invece, la passione di quei due genovesi che vagavano per le sale milanesi...sempre un piacere seguire il Cinema con te Marigrade. Alla prox.

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