Due volti per zero fa zero.

Dopo il piacevole week end lungo gallese (passate da Aberystwyth!), durante la quale un'altrettale chiacchierata con Barabba ci ha sfortunatamente condotto alla sua visione, io ed Elena ci siamo incamminati verso il Plinius (dove è innegabile, ouh, solo cinema di qualità...prrr!) per il film "I due volti di gennaio" è il film d'esordio di un regista iraniano, Hossein Amini, che non credo giungerà alla ribalta dietro la m.d.p. Magari mi sbaglio eh...
E la regia non è nemmeno la pecca principale di questo thriller ambizioso quanto scontato, ritmato quanto vuoto. No, perché il ritmo c'è, l'inseguimento è continuo. Ma oltre alla debolezza dell'intreccio (eppure il regista è uno sceneggiatore provetto: niente), risaltano le stanche recitazioni delle due star statunitensi (Mortensen e Dunst; tra l'altro scelta sbagliata: nessuno se ne può innamorare), dinanzi alle quali esce vittoriosa quella del guatemalteco Oscar Isaac. Non v'è mistero, né atmosfera; anche se la fotografia è quella corretta che deve narrare di una scottante avventura tra gialle pietre greche degli anni '60, non è sufficiente. Questo triangolo è costruito con ruvidezza, il meccanismo non è oleato, quella coppietta è irritante. Guardatelo anche voi e fatemi sapere; se lo consigliereste, se vi farebbe piacere che qualcuno si perdesse un gran classico per sorbirsi quest'orribile tentativo.
Ricordo bene quel burlone di Stefano Masi, "Mr. volemose bene (ah...e questo è il mio IBAN)", che argomentò con gran profondità: "Certo magari qualcuno storcerà il naso, ma perché non sarebbe potuto piacere ad HitcBIPcock?". Caro Stefanuccio, te lo suggerisco io, fuor dai contratti: perché è una cagata.
Barabba, l'abbiamo fatto solo per te (non c'entri lo so, lo so).
(depa)

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