Ricordi la strada?

Sala Uander a due ieri sera. Elena che esce dall'ufficio alle 20 merita qualche minuto di silenzio...dopo qualche sbacchettata China e Thai, lei è fuori dai giochi. Io ed Aporty possiamo dedicarci, dunque, ad un DVD di Jim Jarmusch, HD cui Albert non è molto abituato, ma che regala soddisfazione. "Broken Flowers", del 2005, è un lento e soffice voltarsi per scoprire che, tanto vale, meglio guardare sempre innanzi.
Ma ho come il sospetto che avrebbe potuto anche essre un lungo inseguimento (con sparatoria, ma sì) e un blocco di marmo (sbattuto sulla testa, sììì!), senza disturbare la discesa di Aporty da Morfeo, al piano di sotto; come diceva un mitico personaggio di Abanese: "sono solo, sono molto solo".
Il minimalismo cinematografico, nel montaggio, nelle inquadrature, nella recitazione, già emerso nelle opere precedenti del regista newyorkese (tipo Bresson ieri, Kaurismaki oggi, per citarne due), trova in questa la perfetta valvola di sfogo, consentendo all'autore, anche questa volta, di sfoggiare la propria sensibilità musicale (il ritmo blando di road movie blues riflessivo, ora rilassato, ora amaro). Quindi prendete una fotografia pulita, con intenti alienanti, condite con strade e personaggi che hanno traiettorie e caratteri usciti dal mondo dei cartoons, aggiungete l'algida ironia di Bill Murray in combutta col regista ed otterrete tanti malinconici siparietti fumettistici che, proprio come le "sonorità etiopi, faranno bene al cuore"; capitoli montati tra i sornioni battiti di ciglia del protagonista, attorno ai quali lo sguardo remissivo di Don attenderà la prossima mossa del destino; quello presente, certo.
Sound sinuoso e strade-corpi da percorrere, altro tassello di Jarmusch in un cinema che ce la mette tutta a sparigliare gli schemi.
(depa)

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