British rubbish

In sala Uander, ieri sera, è tornata Elena, con un DVD proveniente dalla mensola di casa Maurice. L'occasione è quella di vedere un film riesumato nel 2003, all'uscita di un suo remake. "Un colpo all'italiana", del 1969, diretto dal britannico Peter Collinson è un mini film d'azione parecchio pop british che fatica ad ingranare, soprattutto noi, al di qua delle Alpi.
Charlie Croker, interpretato da Michael Caine, è l'idolo delle ragazze, innegabile; ciuffo biondo, occhi chiari e un mix di aplomb e spigliatezza che rendono il suo stile accattivante. E il resto del film? Sì, mette in scena colori accesi dal forti contrasti, in piena sintonia colla rivoluzione psichedelica; curve mozzafiato sull'asfalto alpino e su su per una coscia sotto una mini che non mi fa vedere le altre Mini, ok; ma poi? Poca roba, filmetto che gli inglesi possono osannare quanto vogliono ma che, saranno gli anni, dimostra più di una ruga. Non a caso, Collinson non ha scritto il proprio nome sul Monte Olimpo d'alcunché. Metri di pellicola a testimoniare che fare un film non è un gioco. Quello visto ieri manca di ritmo, non quello di una suspense, né quello di un'euforia. Non ci si diverte poi così tanto. La preparazione del colpo è allestita con una tale leggerezza e approssimazione ("al diavolo gli orologi!"), difficile da accettare in un film che basa tutto sull'effetto di un presunta prova di genio, anche nel caso in cui questo faccia dell'ironia, ingenuità e sgangheratezza dei propri protagonisti un punto di forza. Sfilacciato, si dirige pigro ma strafottente verso la conclusione. Quindi, non correrete alcun pericolo di "perdere il bandolo" (come ci hanno abituati i moderni action movie, in cui studio e realizzazione dello stratagemma criminoso sono cardini del canovaccio). El mismo dicasi per l'esecuzione del colpo, mai in grado di regalare emozioni. L'unica, se proprio vogliamo scovarla, è quella piuttosto fastidiosa legata alla più che stereotipata immagine italo-rincitrullita, pigra e raffazzonata (gli inseguimenti paiono quelli di Benny Hill, tra l'altro qui schierato), con tanto di coro "god Save the queen" finale.
Ma vabbè, stiamo parlando di semplici tifosi inglesi, che "mollata la birra", rovineranno tutto. Senza carattere.
(depa)

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