Piccoline storie di mare

Mi stavo dimenticando di parlarvi di un filmetto apparso, un mese fa, sullo schermo dell'"Oberdan". La rassegna era intitolata "Conrad e il mare, Cinema e grande letteratura" e il primo appuntamento fu col produttore polacco Peter Fudakowski, connazionale del celebre scrittore,  nelle vesti di esordiente alla regia. Ma "The secret sharer", non verrà certo ricordato come una partenza folgorante...Il simpatico regista, presente in sala, invita il pubblico numeroso (biglietto gratuito) a "guardare il film con gli occhi di chi guarda una fiaba; non è una storia fantastica ma necessita di questo sguardo" (che poi è un po' un mettere le mani avanti). Beh, grazie Peter, ti devo la vita. Non escludo che questo film possa percorrere le sale nei pomeriggi di fine settimana, con pubblico munito di zainetto e lecca-lecca, o che possa saltare la siepe e racimolare qualcosa al botteghino, ma la verve disneyana, sbarazzina e colorata, della pellicola non credo gli possa permettere di conquistare riconoscimenti maggiori. C'è una sirenetta asiatica (la vera perla della pellicola, una talentuosa ed intelligente cinese che conquistò per qualche mese lo spirito complesso e prezioso di Lapo Elkann) e una nave agghindata e conservata in maniera stramba e originale, ottima location che, assieme ai mari sconfinati e le baie suggestive, sarebbe contorno ideale ad una favola moderna; nient'altro, di serio intendo. Un equipaggio di debosciati e una storiella che non decolla, non coinvolge, semmai annoia.
Il punto, Peter, è che anche e soprattutto le favole bisogna anche saperle raccontare, come il Joseph cui è dedicata la rassegna dovrebbe averci tramandato.
Mettiamola così: è proprio uno di quei film che mi aspetto, anzi ormai sono certo, di evitare mettendo un piede in sala Merini. Ma, "Spazio" caro, pensi davvero che non ti conceda un'unica e minuscola defiance?
(depa)

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