Passione di Spagna

Settimana pregna di cinema contemporaneo, quella passata. E sempre colla coppia formata da Elena e il sottoscritto in platea; in questo caso, sul divano della sala Uander. Parlando di cinema d'oggi, si tratta obbligatoriamente di Woody Allen, sebbene questi iniziò 50 anni or sono la sua luminosa carriera artistica. Nel 2008 il regista newyorkese raccontò alcune possibili interpretazioni e alcuni loro possibili esiti del sentimento amoroso. "Vicky Cristina Barcelona", è una Spagna assolata e passionale, con una coppia latina che squote due americane capitate lì per caso...
La solita atmosfera, sulle note di musiche avvolgenti e dialoghi sinuosi (qui sferzanti, là riflessivi), ricreata con la maturità che conosciamo. Una regia sbarazzina (splitscreen, rallenti e mascherini circolari in apertura e chiusura) che mostra un autore saltellante e giocoso, ma conoscitore delle profonde dinamiche interpersonali, in particolare sessuali (inevitabilmente alcune dell'infinito spettro) e affascinato dalle stesse. Il cast lo segue a meraviglia, le bellezze paesaggistiche e femminili divampano, la musica incornicia il tutto con l'effetto di grande coinvolgimento. Bardem e la Cruz, rincontrandosi un'altra volt su di un set bollente (ma questo è pata negra...), sono perfetti, smarrito, cupo e spregiudicato il primo, profonda, rabbiosa e folle (le sue sfuriate sono grandiose) la seconda. La frigida britannica Rebecca Hall e la sensuale statunitense Scarlett Johansson completano il quadretto di interpreti convincenti. Alla fine della proiezione, proprio come 7 anni fa, io ed Elena soddisfatti. Woody vuol dire fiducia.
(depa)

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