Persi, Altrove

Dopo 6 imperdonabili anni, il Cinerofum invita John Cassavetes (1929-1989). Il regista newyorkese dall'animo e dall'opera tribolati, nel 1984 vinse l'Orso d'Oro a Berlino, con "Scie d'amore" ("Love streams"). Film in pellicola gustata grazie agli organizzatori della rassegna "Intollerance", in una suggestiva saletta nel cuore dei caruggi, presso il teatro "Altrove" (alle spalle la cineteca "D.W. Griffith", congratulazioni per le 100 ore di pellicola proiettata). Benvenuto John, quindi, te e quella grinta segnata da rughe che, si vede, sono ben più profonde, te e questo tuo cinema alla nouvelle vague, su letto di U.S.A., con le figure più libere e imprigionate.
Cassavetes, qui per l'ultima volta protagonista di un proprio film, ha al suo fianco la sua metà nella vita, Gena Rowlands. Poi tante altre giovani e seducenti donne, ben disposte a divertirsi un po'. Ma il sorriso è menzognero, la leggerezza dell'essere diventa insostenibile, zavorra  inesprimibile. Mica colpa della sorella, la Rowlands appunto, una donna esaurita nel corpo e nella mente, con la bussola in palla. "Tu vendi amore, droga, poesia, di tutto!". Amaro questo sguardo che, a tratti, può sembrare istigare ad una reazione autoiroinca, se non proprio disillusa. In altri, pare guardare se stessa e compiangersi, sporca di alcol e sperma. Ammiccante, un po' sì, coi suoi colori, le sue atmosfere e situazioni stravaganti, ma capace di un'autenticità che coinvolge (l'inseguimento automobilistico di Albi è uno sfogo della m.d.p., dettato da una necessità di movimento, per raggiungere lo spirito del protagonista, e della pellicola, ormai qualche miglio davanti alle immagini). Spoliticamente corretto in più punti, sbeffeggiante e contro. Per una vita che non è altro che una successione di matrimoni e divorzi, di promesse non mantenute, in picchiata esistenziale, è dura, forse nemmeno desiderabile tenere il passo; difatti giunge il ritmo biascicato, nella seconda parte; il lato malinconico esonda e fa la schiuma. Bella coppia di fratelli in mezzo alla tempesta con onde alte e basse, travolgenti e soporifere, nella psichedelia di alcol e fumo.
Grazie all'Altrove per questa mia intimissima serata di benvenuto, tutta Caruggi e Cassavetes.
(depa)

ps: Baraka io son partito, dai che ti aspetto...

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