Proprio 'na cazz'e situazione...

Ieri sera, 'Rofum in trasferta, anzi, in esplorazione spaziale. Al Corallo per una spedizione fantascientifica, assieme al Sini, destinazione l'ultimo film di Ridley Scott, "Sopravvissuto" (sottotitolo "The Martian"). Un solo parere, titubante, di Baraka, ben più avvezzo di me ai racconti fantastici: "la storia è bella, però…ehm...hkn...non m'è piaciuto"; mi fido, eppure…
Sarà stato il fatto di essere un novizio di questo genere di racconti, però il film mi ha tenuto buona compagnia, le due ore passano veloci, perso ad osservare il protagonista nella terrificante esperienza di essere l'unico vivente su di un pianeta che di viventi non ne vuole. Con ritmo troppo poco incline, forse, a riflessioni intime esistenziali, gli avvenimenti si susseguono incalzanti. Mettiamola così: è un “arcade”, su questo non ci piove. D’altronde a volta si tratterà di “The Dig”, altre di “Space Invaders”.
In un film di questo genere, mi ritengo già fortunato di non aver assistito ad una sequela imbarazzante di luoghi comuni. Forse per starne alla larga bisogna finire su Marte, chissà. Anche se alle manifestazioni di giubilo “interlacciate”, tra i vari uffici tecnologici USA cinesi, nonché tra alcune celebri piazze del mondo, unite nella speranza che quell’individuo venga salvato ad ogni costo (fantasia immensa), proprio non s’è potuto rinunciare.Gli spunti in realtà (!) ci sono, accennati, ma ci sono. Ce n’è un pianeta intero. Se “Sopravvissuto” fosse stato più cerebrale, lo avrebbero accusato di essere lento. L’intreccio, nella sua semplicità, è geniale: un tizio rimane lassù, dove acqua e quindi vita non sono mai comparse, e mo’? Adesso se la dovrà cavare alla MacGyver non escludendo nulla, né il restare, né l’andare, per tentare di essere ancora di questo universo quattro anni dopo (quando passerà il prossimo treno). Le immagini poi, fanno da sapiente sfondo, con squarci suggestivi, ma senza ingombranti pretese. Immense distese rosse, Valle del Marte spalancata, astronavi nel blu dipinto di pois, numero finale di ginnastica artistica spaziale, con un nastro arancione che lascia il segno.
Finalmente, io e il prof. consigliamo.
(depa)

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