The dark side of the Earth

Domenica di pioggia, quella di ieri. Si fa nera sull'ardesia dei tetti; ma non solo. Pure in sala Valéry è nera, densa, a coprir tutto: l'oro nero è male liquido, inchioda ali e soffoca cuori. Il californiano Paul Thomas Anderson, nel 2007, con "Il petroliere" ci raccontò la terrificante apparizione, in questo mondo di sopra, del nuovo demone neroblu, per millenni recluso nell'abisso della terra.

Nel XIX° secolo, dopo superficiali apparizioni, fu il momento dell'invasione, quella vera. Dalle viscere della terra tremori di morte. Mr. Progresso, col suo abito sgargiante e sempre sorridente, si presentò a braccetto con un viscido essere dal volto annerito, l'espressione piatta di un liquido scuro. Per le sinistre lande del Nuovo Mondo, che introducono e circondano, con grande effetto, i fatti narrati in questa pellicola, si nascondono spettri racchiusi sui picconi, servi più o meno consapevoli del Mr. e del suo oscuro compare di cui sopra. Difatti, sotto le vesti dei lucenti lord "Silver & Gold", ben altri padroni giungeranno a imporci la legge.
Tutte doverose le lodi innalzatesi per questa pellicola dall'aspetto sontuoso e terrificante. Nella colonna sonora, nel ritmo, nei colori, nella struttura e nelle ellissi. Pochi personaggi, roteanti attorno ad un impianto di trivellazione, circondato dalla solitudine di una comunità di deboli. Ma un'atmosfera cupa e lugubre, una musica angosciante e premonitrice, una folle corsa senza freni, lo schianto di un uomo che volle farsi Re Nero, rendono questo film un'unica, compatta e potente, rappresentazione del Male. Il londinese Daniel Day-Lewis perfetto nel cavalcare il delirio d'onnipotenza. La sua interpretazione, che fece incetta di premi, con picchi d'intensità rari (in spiaggia), assieme a tutte le altre componenti, evidentemente orchestrate alla grande da Anderson, compone un'opera che, inoltre, disintegra ogni schema manicheo. Nella terra del nulla e del tutto, la parola sacra si confonde al riso demoniaco (ne risulterà un assordante metallico).  Il buon dio beffato, non perdonerà; diverrà vendicatore, subirà la reazione, massacrato e demolitore. In realtà, Mr Progresso era da solo, accanto a lui soltanto uno specchio, a mostrarne il lato oscuro, sempre in ombra. Partita a scacchi tra due demoni che sono uno, quindi. Male vs Male. 
La luce è un puntino dal fondo di un pozzo petrolifero, un mini spicchio di salvezza irraggiungibile.
Anti-western combattuto a colpi di trivella, individualissimo e universale. Direi imperdibile.
(depa)

1 commento:

  1. Up up! Bello bello!
    Film che mi ha tenuto incollato allo schermo della sala Porty Hostel dal primo all'ultimo minuto.
    Inquietante, prepotente, sorprendente, accattivante e ancora inquietante... e quel "I'm finish" che non e' realmente "Qui ho finito", ma e' proprio un "Sono finito". Sentenza finale che the oilman da di se stesso perche' solo cosi' potevano andare le cose se esiste un Dio... E Dio esiste, ma non e' ne quello che professava l'uno ne quello che inseguiva l'altro... Dio e' amore e purezza, Dio e' il figlio che trova i giusti valori e le giuste emozioni fino all'inevitabile distacco dal padre padrone con il quale piu davvero non puo' stare ne condividere nulla...
    Gran bel film firmato da un regista che forse e', diremmo, di "seconda fascia", ma ad oggi non mi ha mai deluso, anzi...

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