Tutti contro uno e tutti

Qualche settimana fa, in sala Valéry, è stato proiettato un documentario la cui trattazione, ahimé porca bigotta, rimane costantemente attuale. Il conflitto israelo-palestinese. Un mondo, lì dentro; anzi, un inferno. Oliver Stone, nel 2003 provò a mostrarne alcuni aspetti. Ostinato, ingenuo, concreto, presuntuoso: in "Persona non grata" (questo il titolo originale) emergono sia il carattere di alcuni dei  protagonisti di questa messa in guerra assassina, sia, appunto, quello del regista.
I protagonisti hanno per nome: Arafat, Barak, Netanyahu, Peres e "quelli" di Hamas. Persone ancorate alle proprie posizioni, quasi impossibili da smuovere. Al di là delle considerazioni che ciascun avrà, nel discorso immortalato da Stone emerge innanzitutto la diffidenza, spinta sino all'odio, passando per la disistima, da parte degli esponenti israeeliani nei confronti del leader palestinese; talmente cieca da riuscire quasi a convincermi (...). Inoltre la disastrosa situazione civile e umana riscontrabile in quella terra maledetta sta lì, ben visibile, a ribadire a tutti quale fallimento possa raggiungere la politica; fatta da uomini, è sempre bene ricordarlo, il più delle volte poco adatte ad un ruolo così rilevante. Vogliamo parlare di Barak? C'è bisogno di uno come lui sulla faccia della terra? Netanyahu pare il meno sincero. Peres quello dalla caratura culturale maggiore, ma pur sempre un politico, ed allora avanti colla girandola dei ruoli. Peccato che il pubblico in sala muoia, dilaniato, aizzato, umiliato, spaccato, fatto a pezzi. I sopravvissuti non vivono.
Bravi tutti.
In taluni casi Stone pare semplificare, in altri pare dannarsi sinceramente, alla ricerca di una via di fuga dalla palude in cui continua a precipitare quell'area. Non molte speranze, alla conclusione; quelle poche sono scorgibili negli occhi di chi non parla; di chi pone interrogativi in primis a se stesso. Dura, durissima. In questo documentario, nessuna risposta, ma altre domande in cascina. Ne può valere la pena, meggiu che ninte (per coloro che stanno lontani da quel disastro).
(depa)

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