Deja-vu con piacere

Due settimane or sono, prima di partire per la "Terra degli uomini liberi" (...), mi sono diretto verso l'Ariston per vedere se il regista statunitense Peter Bogdanovich, esperto in commedie brillanti, non avesse perso lo smalto e capire se il giudizio positivo del prof. Sini mi trovasse d'accordo...Due parole tardive, quindi, su "Tutto può accadere a Broadway", del 2014.

La pellicola scorre veloce, cadenzata da un ritmo elevato, frutto delle comiche scapestrate ambientate in una Broadway patinata e messe in scena da volti accattivanti o per semplice simpatia o per vero e proprio arrapamento (invero, il volto della ventiseienne inglese Imogen Poots, incorpora entrambe le suggestioni). A parer mio, le cuciture si vedono; ciò nonostante si può decidere di godersi questa sit-com in extended version (Jennifer Aniston sarà sempre Rachel, qualunque ruga vi apponiate!).
Direi che il regista è in ottima forma. Che sia grazie alla mogliettina Stratten, di circa 30 anni più giovane, non saprei dire; sicuramente la sorella della stessa, playmate tutto oro, tragicamente uccisa per gelosia quando frequentava Peter, lo tenne ben vivo per un po', immagino; la scia rosa del regista pare proprio frizzante: pure Cybill Shepherd, la biondazza di "Taxi Driver", tra l'altro arruolata per questa pellicola, passò sotto la sua perizia). Un po' di gossip, suvvia, dopo un film così glamour!
Da prendere così, con isterica e sensuale goliardia. L'importante è che entriate in sala (o premiate play) senza fare inutili paragoni. E' un film leggerissimo che vi intratterrà senza farvi rotolare dalla poltrona dalle risate e senza spingervi a riflessioni altre. Ecco un elemento, appunto, su cui non arrischiare confronti con illustri colleghi...
Buon divertimento.
(depa)

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