C'è un re lontano...

Ai "Cappuccini", lunedì scorso, è stata portata a termine l'interessante rassegna "Mondovisioni - I documentari di Internazionale". L'ultimo appuntamento è stato con "The chinese mayor", un documentario peruviano...scherzo, doc. cinese del 2015 diretto da Zhou Hao e incentrato sulla figura di Geng Yanbo, ambizioso sindaco della fu capitale imperiale Datong. Tiranno sognatore accusato dal basso, fermato dall'alto, che alla fine della visione resta difficilmente inquadrabile...

Lo sarebbe in qualunque luogo, figurarsi nella Cina di oggi, a noi pressoché sconosciuta. Ecco una nota stonata: gli 86 minuti a disposizione non sono affatto bastati agli autori per scendere sotto la superficie, tantomeno per ampliare il respiro dell'opera; di qui, forse, anche la fastidiosa impressione di di aver ascoltato una sola campana. 
Cina poco nota, quindi, che resterà tale uguale dopo questo documentario. Qualcosa di fugace passa: guardando dal minuscolo foro, per esempio, si apprenderà che "la maggior parte dei sindaci cinesi vivono in distretti militari" (protetti da muri, cancelli e guardie armate). Mi viene in mente l'India e mi assale, di nuovo, la tristezza di vedere dove hanno condotto millenni di scienza sociale. Resta il fatto che, almeno laggiù, truffatori e aguzzini qualcosa rischiano.
Alla fine della fiera, il nodo sta nel non lasciare all'addiaccio i soliti dimenticati da qualunque divinità. Viene citato un DdL che prevede il risarcimento anticipato: rispettato o no? Non è dato. Già di per me diffido di chi ordina "tirate giù là, deve passarci la strada!"...
Tristemente emerge uno scenario di politica bassa, in ogni caso; come dappertutto, politica bassa.
Certo, ci sono modi peggiori di spendere i soldi pubblici (ad esempio NON spendendoli...) che farlo in una fantomatica ottica di "rivalutazione del territorio", ma bisognerebbe saperne un po' di più dell'amministrazione del nostro stimatissimo Geng, per capire quantomeno se la verità, come in tanti dicono, stia nel mezzo.
La storia dirà se "questa unica possibilità", da lei data a Datong, "sarà stata afferrata". Per quanto emerso dal doc., direi di no. Ma è stato un bene o un male? Per risparmiare un po' di tempo, frattanto, il popolo cinese potrebbe rivedere i criteri con cui avvengono le elezioni...thrilling vero.
(depa)

Un doveroso grazie agli organizzatori per la preziosa rassegna. All'anno prossimo.

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