Fanculo le tradizioni

I film sono esseri viventi, ognuno col proprio carattere. C'è molto dell'autore-genitore, sicuro, poi però prendono la loro strada indipendente. Alcuni propendono per la forma, altri per il contenuto. Questa inclinazione non è indicativa della loro qualità, che può essere comunque inseguita o tradita, anzi. Ieri mi sono capitati due film la cui rilevanza, senza che la loro veste possa considerarsi trascurata, sta soprattutto nei temi trattati: il primo è stato "La sposa bambina", film yemenita del 2014, diretto da Khadija al-Salami. I matrimoni prematuri appartengono a quelle tradizioni che, in ogni luogo, abbiamo il dovere di cancellare.

L'incipit mostra già il taglio seguito lungo la pellicola: fumettistico, con montaggio scattante, stacchi serrati su sguardi reattivi, tac, altra inquadratura che mostra il contesto, stacco, panoramica sull'incantevole paesaggio rurale da cui questo film muove i primi passi. Paradiso terrestre che rende ancora più abominevoli le meccaniche ivi perpetrate. Terrazzamenti ripidi e tradizioni ancora più impervie. Ci si sposta in antiche città da sogno e, tra minareti tranquilli e sgargianti, la situazione cambia poco.
Lo stile minimalista assume le sembianze di quello didascalico (come quando la piccola protagonista si toglie l'abito nuziale per correre dalle amichette). La premura della regista, tristemente esperta del soggetto trattato, è evidente. Pochi fronzoli e perdite di tempo. Per tutta la durata, i fatti salienti vengono setacciati e collegati da ellissi di diverso effetto (una è la più dolorosa).
E' giunta l'ora di aprire gli occhi. Se per tradizione di intende una prassi che comporta violenza di qualunque tipo, si fottano queste e i loro biechi e meschini difensori; altrimenti viva la tradizione, quando non intacca la libertà in senso alto, quando è ricchezza inestimabile in tempi senza memoria. Semplice no?...
L'ignorante invoca un dio che l'ha già abbandonato. Gli dei, cari miei, gli dei di tutti, se ne sono andati da mo. La sharī‘a, come tutte le luminose parole di dio, lasciata agli uomini diventa arma pericolosa. Essa condannerebbe i matrimoni precoci, così come la Sunna. Che ci vuoi fare?, siamo così, tremendamente labili e confusionari (infingardi sometimes). Da sempre, riusciamo a condire i nostri già tristi giorni con spezie d'odio e paura (la moglie del giudice, ambiente non certo carente d'istruzione, rifiuta subito di tenere, assieme alla propria, una bambina già "consumata").
Ma umilmente mi defilo, lascio le sfere religiose a chi le contempla.
Film dignitoso, sicuramente doveroso, confezionato soprattutto per yemeniti e area geografica araba, perché qualcosa deve cambiare. Un po' troppo didascalico (della "solitaria e determinata lotta" della dolce protagonista, solo alcuni tratti), se può esserlo l'indicare la strada luminosa del progresso sociale. Scherzando e provocando, scriverei che, ok al-Salami, alla prossima chance lo farei con più cura per l'armonia del tutto, cioè con più...arte.
(depa)

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