Neu Bildungs-Kino

In questi giorni deserti, al Corallo propongono un road movie tedesco diretto da Wim Wenders nel 1975 e restaurato recentemente. "Nel corso del tempo", ci raccontano i curatori dell'operazione, fu realizzato in 11 settimane (in formato 1:1,6 e undertone, in più sensi), racimolando infine 3 ore di insofferenza apatica e scalpitare febbrile, che pare venire proprio da quei tempi (dopo le ribellioni, prima della resa) e da quei luoghi.

L'incipit del film, con l'incontro tra la folle velocità e, è proprio il caso di dirlo, la calma barba, promette un'intensa e stravagante avventura in bianco e nero: a bordo del capiente e affidabile "Umzuge" (traslochi) può capitare chiunque. Si parte senza dire una parola.
Sono quei viaggi, sulla strada, resi unici da un cappio che ondeggia sullo sfondo. Riflessivo a basso mordente, nessuna gnocca da abbordare, droghe da provare, vette da scalare, misteri da scoprire, no. Il luogo nuovo pare qualunque lì fuori, nemmeno troppo lontano.
Canzonette sul mobiltransporte, stizze rollate sul sidecar BMW del padre del lontao amico (che è ancora in debito), lungo lande di storie, unite e divise da strisce di cemento che sbarazzano e accumulano; o di celluloide, carta preziosa che offre quel moto di (dis)trazione, a noi persi nei circoli viziosi (rotazione). Oltre allo spazio percorribile con gli pneumatici (pure la "dedica" a Genova, che deve aver messo a dura prova uno dei due protagonisti: quello più sensibile, ovviamente!), ecco lo spunto/parallelo più interessante: anche il cinema come sommo pretesto di fuga.
Oltre ai luoghi, anche i tempi sono da affrontare, anche se, in realtà, questa pellicola affascina più per il senso di distacco da quel tempo particolare (nel limite del possibile, che non è ampio), più che per un confronto aperto e diretto con se stessi. Ma la perfezione, secondo me, è lontana, soprattutto con dialoghi semplici e immediati da risultare, sì, autentici, ma che pagano lo scarso studio con un abbassamento delle riflessioni possibili (non che una cagata liberatoria non dica più di 100 parole). Insomma un Bildungs-kino per ragazzi...in un momento di stacco. Di rimando, non temiate un film cervellotico o intellettuale, questa malinconica sospensione a mezz'aria, proprio tra due ore, non comporta voli eccessivi, ben pochi balzi, solo il costante rumore del motore.
Firma finale amara di W.W..."Meglio nessun cinema che...". Come dargli torto.
(depa)

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