Che sballo

Dopo il breve ma intenso soggiorno in quel di Cremolino (fraz. San Quirico) e il rimontone shock contro il Sassuolo, visto in Sud con papà (!), la sala Valéry non se l'è sentita di caricarmi ulteriormente d'emozioni. Pertanto, due filmetti della domenica, che altro non sono riusciti a fare che stuzzicare me e Mino ad una feroce ed esilarante ironia. Zero sconti, Mr. Peter Weir, il tuo "Green card", del 1990, è robetta per zitelle frustrate. Molti spunti interessanti in una commedia dall'apparente leggerezza (uizkomenò): che sballo.

Pure Gérard Depardieu ne esce scornato, in balia della sceneggiatura più scontata (altro che premi) e le emozioni col codice a barre sul retro. Regia che mi è parsa imbrigliata dallo schema della commedia rosa libera da eccessive turbe (chi disprezza ama); nonostante Weir sia autore che fa degli aspetti emotivi dei personaggi, della loro intensità, il proprio punto di forza, in questo caso la pellicola non riesce a coinvolgere. Personaggi caricaturali che pongono una certa distanza tra spettatore e film (i vicini di casa), assenza di qualsiasi tipo di discorso più ampio della lenta e silente attrazione tra un naso tozzo e due occhi luminosi (Andie MacDowell è sempre un piacere). 
"Beh è anche un film di denuncia sociale!" commentiamo seriamente soddisfatti, prima di scoppiare a ridere...che sballo.
(depa)

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