Epopea di Sfruttamento

Domenica sera scorsa, i caruggi della zona in cui Fronte Degrado osserva da vicino l'evoluzione presa dall'integrazione nel quartiere, hanno riflesso cinema alto. Il marmo bianco della chiesa di San Luca, finalmente, ha sostenuto uno "straccio di cultura" (mentre il portone verde avverte i fedeli dei quartieri senza raggi: "sostate qui a vostro pericolo"...giuro). Nella rassegna "Retroscena", con capitoli dedicati a Colonizzazione, Imperialismo di ieri e di oggi e alle loro logiche conseguenze sul mondo del lavoro, il primo film è stato un algerino di 3 ore vincitore della Palma d'Oro 1975 in lingua originale sottotitolato in inglese...detta così suona come un innovativo strumento di tortura (sarei ben contento di applicarlo a divise e pennacchi). Invece "Cronaca degli anni di brace", scritto, diretto e interpretato dal regista classe 1934 Mohammed Lakhdar-Hamina, lungi dall'essere un dolcetto leggero, ha però la solidità e la bellezza dell'opera profondamente curata. L'epopea degli anni '40 algerini si spande lentamente, in un crescendo di rabbia, su tutto il telo bianco...

Sorta di "C'era una volta in Algeria", non stupisce che sia stato premiato dai francesi (primo film africano a ricevere la Palma). Sicuramente desiderosi di manifestazioni che sciacquassero via il sangue disperso lungo la propria storia di stermini, i francesi, però, hanno trovato in quest'opera la più plausibile per eludere sospetti e polemiche. Un cinema d'autore, come detto, artisticamente ricercato, che d'altro canto intavola un discorso storico lucido e attento.
La pulizia stilistica dell'autore algerino, quindi, con dettagli curati (l'insetto che infastidisce, ma accettato con pigrizia), primissimi piani efficaci e con panoramiche ampissime spazianti su di una terra che giunge all'orizzonte, non fa altro che agevolare lo spettatore nell'accettare l'impegno e seguire il regista impazzito che prova a predicare, invano o quasi, parole incomprensibili ai più: quelle di libertà.
Grazie ai ragazzi di Grimaldello e Fronte Degrado, chicca preziosa.
(depa)

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