Tra guerra e nebbia

Anche venerdì scorso, Elena ed io, siamo riusciti a salvarci grazie al Cinema. Basta scegliere un film e puntare dritti alla sala, schivando bar e cumpe del quartiere (soprattutto nel ritornare a casa...). Dalle 18 in poi, sul nostro dispositivo si leggeva "h21, America", obiettivo: "Una questione privata", di Paolo e Vittorio Taviani. Non altro nel mirino perché il 'Rofum apprezza e segue da vicino la poetica dei due fratelli. Ciò nonostante, forse a causa di un'ambiziosa quanto azzardata trasposizione da carta a celluloide (si fa per dire), o del decennale problema di recitazione che infetta la scuola italiana, ma l'arte dei due registi toscani, lungi dall'innalzare la pellicola, rimane timorosa a terra, anch'essa appiattita sul racconto.

Non che apparisse uno scherzo portare l'intensa e solitaria scrittura del Fenoglio. E comprendo anche il racchiudere il racconto in un non luogo avvolto nella nebbia, dove tutto è uguale a...al nemico. Le riflessioni su guerra e amore, vita e morte (tradimento, lealtà) possono essere tenute levitanti nella mente del protagonista (il primo a non voler alcun tipo di sostegno da parte dello spettatore). Lungo un percorso immerso tra agguati e fughe, i Taviani, ovviamente, riescono a scrivere versi stupendi, come la sequenza della bambina sopravvissuta al massacro (ma...è nuova?), o quella dello scontro ravvicinato tra manipoli opposti, teatrale, vero, giocoso e mortale. O l'intenso abbraccio silenzioso coi genitori, già in odor di melassa, ma tutto sommato doverosa.
D'altro canto stanno le note dolenti, già sopra accennate. Come giudicare la sequenza della prima reazione di Milton nel sapere che si trattasse proprio del suo "amico"? Nessun dubbio, invece, sul risultato imbarazzante ottenuto con l'episodio della "ragazza che guarda in cielo" (qui siamo in basso sul serio).
Recitazione scadente, nella quale Milton, Giorgio e Fulvia, a calare, tutto sommato si salvano. Perché una viva vera fresca magicamente sciocca ragazza tra i mitra può anche essere così, ignara di tutto, anche di ciò che deve essere detto e fatto. Luca "Milton" Marinelli si fa carico tra nebbia pioggia e proiettili della pellicola e porta a casa la pellaccia.
(depa)

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